Fatti
A Valdobbiadene continua a far discutere il particolare avvistamento delle scorse settimane, quando attorno alle 8 del mattino di lunedì 24 novembre un esemplare di lupo si aggirava impaurito e disorientato tra le bancarelle del mercato settimanale della centrale piazza Guglielmo Marconi.
Dapprima era stato avvistato davanti all’ufficio postale di viale Mazzini, proprio al di sotto del centro parrocchiale, che a quell’ora accoglie i bambini della scuola primaria Santa Maria Assunta, per poi risalire in piazza Maggiore e dileguarsi tra passanti ed esercenti.
Non è la prima volta che un animale selvatico si rende protagonista in pieno centro del paese, complice l’immediata vicinanza delle pendici del monte Cesen situate alle spalle della piazza di Valdobbiadene. Solo quattro anni fa, era il 15 dicembre 2021, una cerva spaesata e impaurita aveva sfondato la vetrata d’ingresso del municipio facendo irruzione tra gli uffici comunali prima di essere sedata e riportata in libertà nel proprio habitat.
Ma questa volta, trattandosi con ogni probabilità del grande predatore – seppur non ci sia una conferma certa per l’assenza di orme e tracce biologiche rinvenute dai carabinieri forestali e dalla polizia provinciale – l’apprensione in paese è amplificata, considerando l’imprevedibilità delle possibili reazioni di un lupo impaurito e così vicino alle persone, anziani e bambini in particolare.
Fa discutere anche il rischio che ormai corrono pure i piccoli animali da compagnia, come i cani di piccola taglia, dato l’avvistamento così vicino del predatore. Criticità di una convivenza sempre più difficile con una presenza costante del lupo che fino a oggi sembrava riguardare solo allevatori e agricoltori vittime di frequenti predazioni di bestiame in tutta l’area Pedemontana e dell’Alto Trevigiano.
«La presenza del lupo sul nostro territorio non è di certo una novità – spiega il sindaco di Valdobbiadene, Luciano Fregonese – ma è certo che fa sempre un certo effetto riscontrare questo tipo di avvistamenti così prossimi ai centri abitati e alla cittadinanza. Nel comprensorio montano valdobbiadenese è stato monitorato un branco di quattro o cinque esemplari, ma non è facile definirne la stanzialità in quanto avvistamenti e segnalazioni si ripetono dal Piave al Montello, dalla montagna alla fascia collinare».
Il sindaco ribadisce anche che «il controllo da parte degli organi competenti è costante e che l’episodio della piazza di Valdobbiadene non ha avuto nessuna conseguenza per persone e cose. Inoltre, nonostante le diverse foto e i numerosi video raccolti dalle autorità, non è stato possibile definire con certezza l’appartenenza dell’esemplare alla vera e propria specie di lupo. Anzi, l’aspetto del canide è sembrato piuttosto diverso da quello di un vero lupo. Ciò non toglie l’urgenza di un controllo e di un monitoraggio continuo che già è in atto: il lupo è presente nel nostro territorio, come dimostrano i frequenti attacchi sparsi ad asini e ovini in particolare, e l’attenzione deve sempre essere alta».
L’apprensione sulla vicenda è stata sottolineata anche dal consigliere regionale uscente Tommaso Razzolini. «Del lupo si è parlato molto, soprattutto in seguito agli attacchi al bestiame nei nostri pascoli e ai recenti avvistamenti vicino alle abitazioni nel trevigiano e in altre zone del Veneto – dichiara Razzolini – Di pari passo al controllo da parte delle autorità servono risposte: un primo passo è stato fatto con l’intervento dell’Unione Europea che lo scorso luglio ha finalmente approvato il declassamento dello status di protezione del lupo». Infine il consigliere regionale uscente conclude sottolineando che: «Ora si offre ai singoli Stati la possibilità di gestire meglio la popolazione di questa specie, bilanciando la tutela della biodiversità con la sicurezza delle aree rurali e attuando piani di gestione della specie». Gli Stati infatti, possono gestire le popolazioni con maggiore autonomia, ma devono mantenere uno stato di conservazione soddisfacente della specie.