Mosaico | Sagre e FesteDall'11 al 17 giugno la grande festa che attira avventori dal circondario. Record nel 2014 con 30 quintali di patate trasformate in gnocchi. Stretta la sinergia tra parrocchia e pro loco che spesso condividono i volontari. Il ricavato andrà per il centro aggregativo dedicato ad anziani e persone in situazione di disagio. Sabato 13 si inaugura la ciclovia di via Pedagni.
Ingredienti: trenta quintali di patate, undici quintali di farina, tremila e cinquecento uova, sale e pepe quanto basta. Prendete i trenta quintali di patate, fateli bollire in acqua salata, poi sbucciate le patate una a una, schiacciatele tutte, mescolatele con gli undici quintali di farina e le tremila e cinquecento uova, dopo averle rotte, una a una, prestando attenzione alla loro freschezza e qualità. Ricavate – rigorosamente a mano – piccoli e soffici gnocchi da bollire al momento e da condire con dieci salse, dalla più classica alla più fantasiosa.
È questa la ricetta alla base della tradizionale Festa di sant’Antonio, in programma dall’11 al 17 giugno a Veggiano. «Siamo conosciuti soprattutto per gli gnocchi eccezionali – conferma Luciano Giordani, presidente della pro loco di Veggiano – Nel 2014 siamo arrivati a usare trenta quintali di patate, vedremo a quanti arriveremo quest’anno». Una festa patronale con l’associazione di promozione locale? «Già da tempo lavoravamo con la parrocchia, anche perché i volontari della pro loco spesso coincidono con quelli della comunità cristiana. Spesso abbiamo versato noi stessi dei contributi per le necessità della parrocchia. Da tre anni, però, il parroco don Enrico Rodighiero ci ha chiesto di farci carico dell’organizzazione. Ci sentiamo davvero coinvolti per creare un momento di festa e di vera aggregazione per la nostra comunità».
Il patrono “ufficiale” della parrocchia è sant’Andrea apostolo. Ma la festa è per sant’Antonio, co-patrono della comunità e destinatario di una ricorrenza sul calendario ben più consona alle feste di paese. Il fratello del primo papa viene ricordato attorno al 30 novembre, giorno della sua festa, con un pranzo comunitario in patronato. Anche se la parrocchia può contare sulle offerte per la distribuzione dei libretti della sagra per le famiglie, il ricavato di questa – e delle precedenti e successive sagre – sarà destinato alla costruzione di un centro aggregativo i cui lavori di costruzione inizieranno nei prossimi mesi. «È da anni che la comunità sognava questo polo – racconta Luciano Giordani – al momento attuale, infatti, gli anziani si ritrovano in patronato il mercoledì pomeriggio. Ma c’era bisogno di uno spazio in cui le categorie più svantaggiate come bisognosi, anziani e portatori di handicap possano sentirsi accolti e partecipare a molte attività anche gli altri giorni della settimana».
Il posto è strategico: «Il comune di Veggiano ci ha concesso un terreno in comodato d’uso per i prossimi trent’anni. Si tratta di un spazio vicino agli impianti sportivi e al campo di bocce». Una genesi lunga: «Il primo progetto era stato fatto all’epoca con la parrocchia, ma questa aveva già molte spese da sostenere. Così siamo subentrati noi». Il costo dell’opera ammonterà complessivamente a 300 mila euro: le attrazioni principali consisteranno in una grande sala capace di contenere fino a 120 persone e una cucina fissa che sarà destinata a preparare pranzi e cene per incontri, raduni e sagre. «Contiamo di potervi mettere piede già l’anno prossimo».
È lì dentro che si sposterà la magia degli gnocchi, il vero asso nella manica per la sagra di Veggiano. «Facciamo dieci tipi di sughi. Il più apprezzato è sicuramente quello con l’anitra, con una ricetta che facciamo solo noi a Veggiano». Giordani ne condivide alcuni dettagli: «Prendiamo le anatre, le cuciniamo intere e poi le spolpiamo a mano. Il segreto è quello di tagliare tutto a pezzettini con il coltello, macinando a mano pure le verdure di contorno». Ci vogliono di norma tre giorni di duro lavoro per preparare questo ragù: nel 2014 furono 146 i chili d’anatra usati allo scopo. Tra gli altri condimenti, preparati al momento, anche zucchine e gamberetti, panna e sfilacci, tirolese, porcini e speck e l’ortolana. Per gli amanti dei secondi, oltre al baccalà alla vicentina e le grigliate, nobili costanti ogni volta che sotto un tendone una comunità si ritrova a fare festa, ci saranno gli originalissimi – almeno per noi – arrosticini abruzzesi: «Un nostro concittadino, abruzzese di origine, è partito domenica ed è tornato mercoledì 10 giugno con settemila arrosticini abruzzesi da cucinare in sagra».
La vita della sagra si mescola con un importante traguardo in programma sabato 13 giugno. L’evento, riportato anche nel libretto distribuito casa per casa, è uno di quelli attesi: alle 11, infatti, sarà inaugurato alla presenza delle autorità il nuovo percorso ciclopedonale protetto di via Pedagni. Il momento solenne sarà anticipato alle 10.30 da una camminata verso il centro del paese con la banda musicale di Montemerlo e sarà seguito, alle 11.30, dall’aperitivo.
Nel numero in edicola e in parrocchia da sabato 13 giugno anche un articolo sul 50° di don Enrico Rodeghiero e il prgramma della sagra.
