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martedì 20 Maggio 2025

Vita consacrata. Il 31 maggio Giubileo all’Opera della Provvidenza

don Antonio Oriente

Sabato 31 maggio, si tiene il Giubileo della vita consacrata. Ritrovo alle 8.45 presso la grotta di Lourdes nel giardino dell’Opsa; da lì, in pellegrinaggio, si raggiunge il santuario Maria Madre della Provvidenza. Alle 10 viene proposto l’oratorio sacro Le parabole di Gesù, composto da Andrea Gobbo, con la partecipazione della corale di Orgiano. Alle 11, messa presieduta dal vescovo Claudio.

La vita consacrata è per la Chiesa particolare un forte richiamo alla speranza teologale. «La speranza, infatti, nasce dall’amore e si fonda sull’amore che scaturisce dal cuore di Gesù trafitto sulla croce: se infatti, quand’eravamo nemici, siamo stati riconciliati con Dio per mezzo della morte del Figlio suo, molto più ora che siamo riconciliati, saremo salvati mediante la sua vita» (Rm 5,10). Nei tempi di “anemia spirituale” la vita consacrata ha sempre posto il suo accento su ciò che è il fondamento del nostro essere cristiani: la vita nello Spirito del Cristo risorto. Ci ritroveremo, sabato 31, a camminare insieme con il vescovo che è segno visibile dell’unità della nostra Chiesa particolare. La vita consacrata rende bella la Chiesa testimoniando quotidianamente il valore del “silenzio, della fatica e dell’essenzialità”. Camminare insieme è far emergere il valore e il senso della scelta di Cristo in forma radicale evidenziando con le varie specificità la densità e l’ampiezza dei fondamenti evangelici che dicono la Chiesa. Sottolineava san Giovanni Paolo II: «Chi riceve un dono dallo Spirito Santo potrà farlo fruttificare solo se egli sarà profondamente inserito nel dinamismo della vita». E il cammino insieme è vita. Ci ritroveremo a pregare, mettendoci alla scuola della Parola. Saremo aiutati anche dalla corale di Orgiano nella meditazione di alcune parabole che hanno come tema centrale il Regno di Dio, un regno per il quale vale la pena di lasciare tutto perché è un Regno di perdono, di speranza, di misericordia e di gioia. Pregheremo perché il Signore Risorto ci dia occhi per sperimentare tutto il bene presente nel mondo e perché ogni realtà possa trovare nel Vangelo di Cristo la sua anima. Pur nella drammaticità del presente, segnato da pesanti ingiustizie e autentiche stragi, «le tempeste non potranno mai avere la meglio, perché siamo ancorati alla speranza della grazia, capace di farci vivere in Cristo superando il peccato, la paura e la morte».

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