L’icona della Madonna delle Grazie di Este, 100 anni fa veniva incoronata dagli estensi con una vera corona d’oro, in segno di affetto e di dedicazione alla regina Atestis.
In occasione dell’anniversario di quell’avvenimento, la parrocchia ha organizzato per sabato 11 ottobre, a partire dalle ore 9.15 in basilica, un convegno di studi per approfondire soprattutto l’aspetto spirituale e teologico di questo gioiello d’arte bizantina che Este conserva e venera da più di 550 anni.
«Quest’icona è Odigitria – spiega il diacono Mauro Guzzo – un termine che deriva dal greco e significa “colei che indica la Via”, cioè Gesù. Infatti nell’immagine Maria, con la mano destra indica il figlio che ha sulle ginocchia. Ma il bambino di questa composizione ha ben poco dell’infante. Siede sulle ginocchia della madre come su un trono, benedice alla greca con la mano destra e con la sinistra tiene la Scrittura, veste già come un sacerdote e ha un aspetto adulto, perché Lui è l’eterno, è già nella gloria».
Legata alle raffigurazioni delle icone c’è una grande fede che si esprime sin dal primo colpo di pennello che viene dato in ginocchio, con la prima luce del sole. La scrittura di un’icona è dunque anche un rito che racchiude grande mistero, difficile da spiegare e comprendere per l’animo umano.
Per questo il convegno organizzato alla Madonna delle Grazie di Este rappresenta una delle rare occasioni di approfondimento su questi temi.
Due i relatori principali, entrambi docenti presso il Pontificio istituto orientale di Roma. Il primo, padre Lucian Teodor Lechintan sj, cercherà di “Raccontare l’ineffabile” illustrando ai presenti i grandi temi dell’iconografia bizantina presenti nell’icona di Este. A seguire, don Gianandrea Di Donna, invece, guiderà i fedeli attraverso una lettura teologica e spirituale del dipinto sacro attribuito dai più al grande iconografo Rizzo da Candia.
A coronazione dell’evento, interverrà anche il coro Venantius fortunatus – Gregorianisti della Cappella musicale della cattedrale di Padova. La giornata di studi si concluderà con la preghiera dell’Angelus Domini a cui seguirà un momento conviviale.