Sulla Difesa del 2 settembre 1917, la prima pagina è interamente occupata dall’appello del vescovo Pellizzo alla preghiera e alla penitenza per il dono della pace “secondo i desideri del Santo Padre”, che nei primi giorni di agosto aveva mandato ai governi dei paesi belligeranti una nota che li invitava a iniziare trattative di pace.
24 pagine, un numero speciale dei settimanali diocesani del Triveneto in collaborazione con Caritas Nordest per raccontare gli interventi nelle zone più colpite dal sisma e in particolare nel territorio della diocesi di Spoleto-Norcia, affidata alle diocesi trivenete in una sorta di “gemellaggio” della solidarietà. Una vasta e articolata operazione, gestita da Caritas del Nordest in stretta sinergia con Caritas italiana e sostenuta da circa tre milioni di euro, raccolti nelle diocesi del Triveneto nella colletta nazionale del 18 settembre 2016 e grazie alla diffusa generosità dei mesi successivi.In omaggio col numero di domenica della Difesa
Sarà una commemorazione sobria, intima quella della notte tra il 23 e il 24 agosto. Una fiaccolata lungo Corso Umberto I, fino al Parco Minozzi, per ricordare le vittime del terremoto e una messa, celebrata il 24 agosto alle 11, dal vescovo di Rieti, mons. Domenico Pompili. I familiari delle vittime del sisma si ritroveranno tutti lontano dai riflettori per ricordare, in silenzio, i loro cari che non ci sono più. Un momento per pensare al presente difficile e al futuro che appare sempre più faticoso da affrontare. Con mons. Pompili abbiamo ripercorso questi dodici mesi.
La risposta della Chiesa alle "numerose sfide poste dalle migrazioni contemporanee" ruota intorno a quattro verbi: "Accogliere, proteggere, promuovere e integrare”. È questo il tema del messaggio di Papa Francesco per la Giornata mondiale del migrante e rifugiato, reso noto oggi, che si celebra il 14 gennaio 2018.
Un anno dopo, dentro il “cratere” delle Marche. È una sorta di buco nero che terremota davvero tutto: gente e istituzioni, luoghi e mass media, edifici e animali, vite quotidiane e fiducia nel futuro. I numeri lasciano di stucco. A cominciare da 1.087.252 virgola 75: sono le tonnellate di macerie, che la Regione Marche stima nell’area dei 53 Comuni fra Ascoli Piceno, Macerata e Fermo.
[Dopo che la folla ebbe mangiato], subito Gesù costrinse i discepoli a salire sulla barca e a precederlo sull’altra riva, finché non avesse congedato la folla. Congedata la folla, salì sul monte, in disparte, a pregare. Venuta la sera, egli se ne stava lassù, da solo.La barca intanto distava già molte miglia da terra ed era agitata dalle onde: il vento infatti era contrario. Sul finire della notte egli andò verso di loro camminando sul mare. Vedendolo camminare sul mare, i discepoli furono sconvolti e dissero: «È un fantasma!» e gridarono dalla paura. Ma subito Gesù parlò loro dicendo: «Coraggio, sono io, non abbiate paura!». Pietro allora gli rispose: «Signore, se sei tu, comandami di venire verso di te sulle acque». Ed egli disse: «Vieni!». Pietro scese dalla barca, si mise a camminare sulle acque e andò verso Gesù. Ma, vedendo che il vento era forte, s’impaurì e, cominciando ad affondare, gridò: «Signore, salvami!». E subito Gesù tese la mano, lo afferrò e gli disse: «Uomo di poca fede, perché hai dubitato?». Appena saliti sulla barca, il vento cessò. Quelli che erano sulla barca si prostrarono davanti a lui, dicendo: «Davvero tu sei Figlio di Dio!».