Boris Johnson nel Regno Unito. Donald Trump negli Usa. Ma i leader cosiddetti "populisti" (che spesso si accompagnano a visioni sovraniste) hanno successo a ogni latitudine: dall'Italia all'Ungheria, dalla Russia alla Germania, passando per il Brasile. Quali domande pongono alle tradizionali istituzioni "democratiche"? E i cittadini, hanno definitivamente rinunciato al protagonismo politico?
All'indomani della pronuncia dei giudici costituzionali la testimonianza personale del "parroco" della Terra dei fuochi: "Senza togliere nulla alla gravità e alla sofferenza delle persone che vivono queste situazioni drammatiche, mio fratello, malato terminale, ci ha insegnato che si può amare la vita anche nei giorni del dolore" e che "la gioia può convivere con la sofferenza". E sulla sentenza dice: "Sono preoccupato che possa aprire la strada a comode 'scorciatoie'". A rischio le persone più fragili
Dal 4 settembre sta scorrendo il mese di tempo concesso ai giovani che desiderano impegnarsi in progetti culturali a partire dalle biblioteche, oppure nella valorizzazione del territorio (sia dal punto di vista ambientale che urbanistico) o nell’assistenza alle categorie deboli (anziani, minori, persone con disabilità).
“La Cina e il Vaticano sono le uniche istituzioni al mondo che operano per l’eternità. Il loro rapporto è complicato e quanto meno lungo. L’accordo è stato accompagnato dall’aggettivo provvisorio”.
"Fantasy Show". Domenica 6 ottobre, alle 20.45 al Teatro ai Colli di Padova in via Monte Lozzo 16, 60 artisti di Daigomusic e Danzacity porteranno in scena uno spettacolo di musica e danze. Il ricavato dei biglietti (15 euro per la platea numerata, 10 euro per la galleria), andrà a sostenere la costruzione del Centro diurno Nazareth a Tandil, Argentina, a cura delle figlie di Santa Maria della Provvidenza.
“Comunità in ascolto dei fondamenti dell’iniziazione cristiana”. Più chiaro di così non non potrebbe essere l’obiettivo del percorso formativo del vicariato di San Prosdocimo, che si apre nel pomeriggio di domenica 29 settembre dalle 16 alle 18 nel centro parrocchiale di Camin.
“Il mondo della comunicazione è in continua evoluzione e c’interpella: stiamo vivendo anni di grandi trasformazioni socio-culturali. Il tempo che ci sta davanti sarà una grande sfida da affrontare tutti insieme”.
Papa Francesco ha incontrato in udienza privata le 86 delegate, provenienti da 48 Paesi, della rete delle religiose contro la tratta "Talitha kum". Sono in questi giorni a Roma per l'assemblea generale in occasione dei dieci anni dalla nascita di questo grande network presente in 92 Paesi, con 44 reti nazionali nei cinque continenti. Dieci suore sono state premiate per il loro impegno: da Nigeria, Italia, Thailandia, Perù, Canada, Stati Uniti, Australia, Filippine, India. Tutte unite e determinate nella lotta a tutte le forme di schiavitù del XXI secolo, fenomeno che coinvolge nel mondo almeno 40 milioni di persone, di cui il 70% donne e bambini