Mese: Maggio 2020

Giornata Mondiale per le Comunicazioni Sociali. Le reti comunicative: un telaio costruito sulle persone

Fare memoria è sinonimo di vita che si fa storia. Lo scrive Papa Francesco nel Messaggio per la 54ª Giornata mondiale delle comunicazioni sociali (domenica 24 maggio) quando afferma che “l’uomo sarà chiamato, di generazione in generazione, a raccontare e fissare nella memoria gli episodi più significativi di questa Storia di storie”. È questo uno dei compiti del comunicatore cristiano: vivere illuminandosi e nutrendosi del ricordo della vita di Gesù e dalle tante vite che hanno provato a seguirne i passi. Come quei Figli d’Israele (citati nel passo dell’Esodo che dà il titolo al Messaggio) che vengono liberati dalla schiavitù proprio grazie a un Dio che si ricorda di loro e li rende poi liberi dall’oppressione. Le parole di Francesco sono un richiamo a non dilapidare il patrimonio delle nostre biografie, da intendersi non come sterili resoconti di vite ordinarie, ma come “meraviglie stupende”, capaci rinnovarci e rigenerarci ogni giorno

Mattarella: “Ragazzi, siate fieri dell’esempio di Falcone e Borsellino e ricordatelo sempre”

Messaggio del Presidente della Repubblica ai giovani nel 28° anniversario della strage di Capaci: “La mafia si è sempre nutrita di complicità e di paura, prosperando nell’ombra. I giovani sono stati tra i primi a comprendere il senso del sacrificio di Falcone e di Borsellino, e ne sono divenuti i depositari, in qualche modo anche gli eredi. Siate fieri del loro esempio e ricordatelo sempre”

“L’arte di guarire” di don Fabio Rosini: “La vita, cammino costante tra malattia e guarigione”

Il nuovo libro di don Fabio Rosini, che da anni in Italia e all’estero, serve e accompagna i giovani, e non solo, nel percorso dei “Dieci Comandamenti” e dei “Sette Segni” del Vangelo di Giovanni, offre al lettore la possibilità di un cammino personale per arrivare a sperimentare quella “forza che usciva da Gesù e che sanava tutti”. Toccare con mano e col cuore la potenza di un “amore più grande”, capace di rigenerare, di ridare “quella salute – dice don Fabio – che non è assenza delle malattie, ma un equilibrato rapporto con la propria fragilità”