Mons. Paolo Doni ha condiviso con Franca un lungo tratto di strada nella presidenza di Ac: «Tutto, per lei, era intriso di passione ecclesiale ed educativa, spiritualità e preghiera, dedizione e servizio»
Fratel Charles, da mistico e contemplativo, ci riporta alla consapevolezza che esistiamo, pensiamo, amiamo, ci muoviamo sempre in Dio anche quando non ci ricordiamo, e che l’uomo non può essere esaustivo in se stesso. Oggi anche noi cristiani, trascurando spesso la dimensione mistica e contemplativa della vita, crediamo che tutto inizi e finisca con la nostra esistenza. C’è, quindi, l’urgenza di rendere visibile Dio nella storia, attraverso la testimonianza, vivendo secondo Gesù Cristo e il suo Vangelo
I fondi del Mes potrebbero essere investiti per rafforzare la sanità territoriale e invertire la tendenza degli ultimi anni. Una proposta chiara in proposito viene dai sindacati veneti dei pensionati Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil. Secondo un comunicato unitario diffuso dalle tre sigle sindacali, «la pandemia da Covid-19 ci ha insegnato due cose: abbiamo pagato cari i 37 miliardi che l'Italia in 10 anni ha disinvestito dal settore sanitario (con un -48% su strutture, attrezzi e macchinari e un -5,3% sul personale), e abbiamo avuto la conferma del ruolo centrale dell'assistenza territoriale».
Fico in occasione della Giornata mondiale: "Le persone piu' fragili sono le prime a risentire degli effetti negativi del virus e delle restrizioni che porta con se', a cominciare dal forzato isolamento"
La campagna "Vogliamo fare scuola", lanciata dalla Fidae (Federazione istituti di attività educative) l’8 maggio, racchiude, in tre semplici parole, il pensiero non solo di insegnanti, personale amministrativo e collaboratori, ma anche genitori, famiglie e studenti. Ed è chiaro anche il senso di pluralità - il "noi" - insito nella campagna.
“Tutti abbiamo ascoltato i numeri e le percentuali che giorno dopo giorno ci assalivano; abbiamo toccato con mano il dolore della nostra gente. Ciò che arrivava non erano dati lontani: le statistiche avevano nomi, volti, storie condivise. Come comunità presbiterale non siamo stati estranei a questa realtà e non siamo stati a guardarla alla finestra; inzuppati dalla tempesta che infuriava, voi vi siete ingegnati per essere presenti e accompagnare le vostre comunità: avete visto arrivare il lupo e non siete fuggiti né avete abbandonato il gregge”.
C’è una nuova data da segnare in rosso nel calendario delle comunità cristiane. Si tratta del 15 giugno, il lunedì in cui potranno riprendere incontri formativi aperti al pubblico, concerti, serate culturali, rappresentazioni teatrali, proiezioni cinematografiche, seppur con posti preassegnati e distanziati, con un massimo di 200 persone all’interno e mille all’esterno.
Fari puntati sulla coppia statunitense che ha fatto marcia indietro due anni dopo averlo adottato: “Non eravamo pronti, ci abbiamo provato ma ora è meglio così”. Al di là del singolo caso, un fenomeno poco studiato e con alcuni risvolti inquietanti. Che preoccupano anche il Dipartimento di Stato
“Finalmente sembra che siamo in una fase di ripresa. Abbiamo riaperto le chiese e adesso dovremo impegnarci tutti quanti, e tutti insieme, per riprendere le nostre attività e i nostri spazi pastorali”.