Mese: Novembre 2020

Commemorazione dei defunti: l’ultima carezza nel vortice della bufera

Il giorno prima, da solo, in silenzio, nella penombra di quelle mura dove solo l’oro dei mosaici dell’abside delineava un pallido ma lucente orizzonte, sono passato pellegrino a benedire bara per bara, quasi come se la mia mano che segnava nell’aria il segno della croce fosse un’ultima carezza ad ognuno di quei defunti, intendendo attraverso loro raggiungere ogni anima dei tantissimi nostri fedeli che in quei giorni ci avevano lasciato

Un prete in ospedale a Schiavonia 24 ore su 24 per alleviare sofferenza e solitudine: un segno della vicinanza della Chiesa

C’è tanta sofferenza e tanto bisogno di vicinanza, in questo tempo di “distanziamento” reso necessario dalla pandemia. La Chiesa di Padova si sente interpellata dall’emergenza che sta avanzando e vuole porre un piccolo segno ecclesiale per invitare tutti i cristiani e le comunità a stare vicini a chi si trova coinvolto dalla sofferenza: ammalati, familiari, operatori sanitari.

4 novembre 1670 – 4 novembre 2020. 350 anni di Seminario a Padova. Nel cuore di tutti, ieri come oggi

Anniversari. Anche se questo non è tempo di grandi celebrazioni, non si può dimenticare una data importante: il 4 novembre 1670. Viene rifondato, a opera di san Gregorio Barbarigo, il seminario di Padova... che aveva visto la luce nel 1569. «Rileggendo la storia di questi 350 anni di vita ho ritrovato le radici, i cromosomi e le caratteristiche proprie del seminario di Padova». Di ogni tempo...

2 novembre. Commemorazione dei fratelli defunti. Consapevoli delle fragilità ma aperti alla speranza

La commemorazione dei defunti in questo anno particolare assume significati diversi sfumature particolari, aiuta ad avere uno sguardo che sia di speranza, di consapevolezza della fragilità della vita umana. Tre i verbi che la caratterizzano: ricordare, ringraziare e chiedere. In tante comunità cristiane è vivo il bisogno di dare un saluto a chi è morto durante il lockdown, perché è importante poter vivere un momento comunitario di saluto e preghiera, di ricordo. 

Ognissanti: una festa che ci porta all’altezza del Paradiso sull’esempio di Carlo Acutis

La santità non appartiene all'ordine delle cose "straordinarie". Ogni cristiano la deve sentire come la sua vocazione. In fondo, si tratta di portare nella concretezza della vita un dono che riceviamo nel battesimo: l’amore di Dio, la sua vita in noi, la presenza di Cristo che si fa “uno” con noi, specialmente nell’Eucaristia. Con la santità, il cielo si fa vicino e abita il nostro cuore. Carlo Acutis – con espressione originale e giovanile – amava dire che l’Eucaristia era la sua “autostrada per il cielo”