Nell'anno appena trascorso reinsediati solo 22.770 rifugiati, a fronte di una stima di 1,44 milioni di persone con urgente bisogno. Pesano le “scarse quote proposte dagli Stati," oltre alla pandemia, che ha ritardato partenze e programmi”.
La prosa asciutta del comunicato del Colle fotografa la situazione nei suoi elementi essenziali. Nel testo si rende noto che il capo dello Stato ha ricevuto Giuseppe Conte e il presidente del Consiglio “ha rassegnato le dimissioni del Governo da lui presieduto”. A sua volta “il presidente della Repubblica si è riservato di decidere e ha invitato il Governo a rimanere in carica per il disbrigo degli affari correnti”. L'ineccepibile formula di rito, conforme al dettato costituzionale sul ruolo dell'esecutivo dimissionario, si confronta con una situazione in cui il doversi limitare agli “affari correnti” suona come un vincolo da superare il prima possibile. Serve al più presto un governo nella pienezza delle sue funzioni e supportato da una maggioranza adeguata.
È tempo di una riconciliazione dell’economia con l’ecologia. Madre terra ha bisogno di un uomo più “leggero” e attento, rispettoso, nonviolento, che torna ai ritmi naturali e rinuncia agli arsenali che non lo hanno protetto dal «nemico invisibile». L’importante oggi è agire per non tornare allo stato di cose pre-pandemia con la «terza guerra mondiale a pezzi» in atto nel mondo
La notizia è di quelle destinate a far discutere. Uno studio della fondazione Think Tank Nord Est ha messo nero su bianco come in ben 115 su 563 comuni del Veneto i servizi sono talmente scarsi da obbligare gli abitanti a uscire spesso dai confini municipali anche durante il periodo di “zona arancione” causa epidemia Covid.
Powercoders ha già coinvolto 200 rifugiati nei corsi a Torino e in Svizzera. A febbraio l'inizio delle lezioni per 20 stranieri nel capoluogo lombardo. "Ogni giorno incontriamo persone provenienti da tantissimi paesi differenti, con un background di studi importante e alla ricerca di una reale opportunità"
Si chiama “I Remember Wall” ed è l'iniziativa del Centro Yad Vashem di Gerusalemme per ricordare le vittime della Shoah. Chi si iscrive viene associato a una persona nel database e può conoscerne la storia e diffonderla. Oltre 13 mila iscritti, più di 800 dall'Italia
Riprende giovedì 28 gennaio il percorso con i dialoghi civili Etica civile: Parole per la cittadinanza, organizzati e promossi dalla Fondazione Lanza di Padova. Dopo aver affrontato i temi della responsabilità e progettualità nelle istituzioni pubbliche, della partecipazione della società civile e del ruolo e impegno delle religioni in particolare nel tempo attuale di pandemia, in questo quarto appuntamento lo sguardo si rivolte al mondo dell’economia.
Con il documento "Alla sera della vita" la Chiesa italiana dona una parola felice, davvero felice, al tema della morte e del morire, argomento oggi dominato da una sorta di fatale cupio dissolvi. L’intuizione centrale del documento, curato dall’Ufficio per la Pastorale della Salute della Cei, è che il morire è un processo e che il processo del morire è un tempo relazionale, dove si intrecciano relazioni di cura, relazioni affettive e trame dense di umanità. Oppure trame rarefatte di umanità, abbandono, accanimento o disumanizzazione. Il morente è un soggetto relazionale e non un oggetto di cura. Nel processo del morire, inteso come un tempo relazionale intenso e potenzialmente ricco, in questo movimento processuale si costruisce il portato del senso e del significato della vita terrena.
L’Assemblea ecclesiale dell’America Latina e dei Caraibi “è una riunione del popolo di Dio: laiche, laici, consacrate, consacrati, sacerdoti e vescovi”.