Riunione della plenaria del Comitato economico e sociale europeo (Cese) oggi e domani a Bruxelles. Una delle opinioni approvate riguarda “l'impatto del Covid-19 sui diritti fondamentali e lo Stato di diritto in tutta l'Ue e il futuro della democrazia”. Per discuterne, era presente ai lavori la vicepresidente della Commissione europea Věra Jourovà
Le associazioni condannano l’escalation di violenza ed esprimono preoccupazione e vicinanza alla popolazione ucraina. Uniti a preghiere e manifestazioni che chiedono pace e dialogo. La testimonianza dei missionari di don Orione
Voci dal Donbass e da Kiev e il racconto in presa diretta di chi sta vivendo queste concitate ore di attacchi aerei su tutto il Paese. Sono stati presi di mira obiettivi militari. Ma nel Donbass il dispiegamento di mezzi militari è imponente. Le esplosioni, la fuga in macchina, i piani di evacuazione. “Questa non è una guerra contro l’Ucraina, ma una guerra nel cuore dell’Europa” dice il parroco di Lysyčansk (Lugansk). “Siamo stati attaccati tutti. E’ la guerra contro tutto il mondo. Pregate per noi in attesa che arrivino buone notizie, notizie di pace perché Dio è con noi e Dio è la nostra forza più grande. Lo preghiamo perché converta i cuori e li pieghi alla forza della pace e non delle armi”.
“Ora siamo in guerra, si ragiona su altri tavoli rispetto a quelli della diplomazia. C’è la polvere da sparo che aleggia; bisogna che si depositi per vedere poi eventualmente da dove ricominciare. Ma sarà dura”. Così Fulvio Scaglione, per anni corrispondente da Mosca, commenta l’attacco militare che nella notte le forze russe hanno indirizzato su diverse città ucraine
Per capire il Metaverso molto aiuta essere nativi digitali. Quelli che non lo sono e che, per esempio, fanno fatica già a comprendere il valore/il successo dei Social è meglio che si preparino ad un impegno supplementare.
I dati del progetto ImmiDem. Circa 2.000 stranieri sottoposti a valutazione neuropsicologica. I servizi per le demenze sono ancora poco preparati alla diversità linguistica e culturale
Il racconto dell’organizzazione Soleterre che opera in Ucraina da vent’anni. “Hanno un’età compresa tra i 3 e i 14 anni, sono con le loro famiglie al sicuro. Ma non sappiamo cosa succederà in futuro. Difficile portare avanti nostri progetti”
Il pedagogista mette in guardia contro “il terrorismo educativo che assimila la guerra alla conflittualità tra fratelli o amici: è imparando a litigare che si evitano le guerre”. E a scuola “si dipinga l'articolo 11 della Costituzione”. Ma soprattutto, “non introduciamo la guerra nel nostro immaginario: i bambini hanno bisogno di leggerezza, con la pandemia ci siamo dimenticati cosa sia l'infanzia”
Sono le 22 di mercoledì, a New York, quando al Consiglio di sicurezza dell’Onu, riunito in seduta straordinaria per negoziare la pace in Ucraina, arriva la notizia dell’invasione. Il segretario generale, Antonio Guterres ha appena chiesto di “dare alla pace una chance”, quando in contemporanea il presidente russo Vladimir Putin annuncia “un’operazione militare in Donbass”, e questo mentre il suo ambasciatore, Vasily Nebenzya presiede la seduta e consulta freneticamente il cellulare a cercare conferma di quella che tutti gli altri stati membri al tavolo cominciano a chiamare “guerra”, “aggressione ingiustificata”, “attacco”