“Le immagini che arrivano dall’Ucraina ci rattristano e ci preoccupano fortemente e ora più che mai non vogliamo perdere la speranza che gli sforzi diplomatici messi in campo in questi giorni di tensione possano porre fine al più presto agli attacchi iniziati ieri”.
"Mancanza di acqua, cibo, elettricità e assistenza sanitaria colpiscono centinaia di migliaia di persone". Appello per il "rispetto delle norme del diritto internazionale umanitario"
“L’accensione della fiaccola di San Benedetto che porta la denominazione ‘pro europa’, assume quest’anno, e per due ragioni specifiche, un significato particolare: la prima certamente per la presenza di Mattarella che viene per la prima volta, dopo esser stato rieletto, a visitare le nostre terre e a rendere omaggio a queste zone che portano ancora sulla pelle, gravi, le ferite del terremoto.
Le federazioni regionali dei pensionati di Cgil, Cisl e Uil hanno espresso, con un comunicato unitario, la loro solidarietà alle lavoratrici ucraine in Veneto. Una comunità che conta quasi 17mila persone e che in queste ore sta vivendo momenti di grande angoscia e forte preoccupazione a causa dell’invasione russa e di una lontananza che la pandemia ha reso ancora più pesante.
Con la Missione di Speranza e Carità risponde all'appello di Papa Francesco "per far terminare la guerra in Ucraina". Il missionario laico dal 7 febbraio ha iniziato un digiuno radicale e dal 9 luglio dello scorso anno si è ritirato in eremitaggio
Carlotta ha 31 anni e una tetrapresi distonica, “non può parlare ma è molto intelligente e si esprime tramite il comunicatore. Già prima del Covid, molti centri diurni privati hanno chiuso e in quelli comunali non l'hanno mai presa. Ora sta sempre a casa, guarda la tv o chatta con i miei amici, perché lei non ne ha più. Con la pandemia e l'isolamento, ha sviluppato psicosi e ossessioni”
Dal Papa, ancora una volta, “è giunta la risposta: un invito a modificare atteggiamenti e ad avere cura anche del nemico, ben sapendo che da una guerra qualcuno può anche vantare una vittoria, ma nessuno può dirsi vincitore se le cause che hanno determinato il conflitto non verranno rimosse”. Ha le idee chiare, Vincenzo Buonomo, ordinario di diritto internazionale e rettore magnifico della Pontificia Università Lateranense, rispetto alla crisi russo ucraina