Andrea Zini, presidente dell’Associazione nazionale dei datori di lavoro domestico: “Stiamo ricevendo segnalazioni da parte di cittadini ucraini che nel 2020 hanno presentato domanda di regolarizzazione, impossibilitati ad uscire dall’Italia per ricongiungersi ai figli e ai parenti. Il rischio è che chi è ancora in attesa del permesso di soggiorno si veda rigettare la pratica"
Una maratona di preghiera di 7 ore, dalle 14 alle 21, e in collegamento con sette città dell’Ucraina per implorare da Dio il miracolo della pace. Rispondendo all’appello di Papa Francesco, anche i cattolici in Ucraina oggi si sono fermati ed hanno pregato nei monasteri e nelle chiese e in diretta online nei luoghi dove si trovano, nei rifugi, nei campi e nei centri di accoglienza, lungo le strade di fuga. L’appello per il secondo round di colloqui tra Russia e Ucraina: “Per noi ogni minuto conta tantissimo. Ogni minuto di cessate-il-fuoco può significare la salvezza di tante vite umane. Dai colloqui, aspettiamo che si arrivi almeno ad un cessate-il-fuoco per continuare la strada del dialogo”
Stanno aumentando negli ultimi mesi le vittime civili del conflitto nello Yemen, che da 7 anni oppone le milizie Houthi filoiraniane alla Coalizione governativa guidata dall'Arabia Saudita. I contendenti di entrambe le parti non risparmiano bambini, scuole, ospedali, mercati, prigioni. Un Paese al collasso, dove è in corso la più grave crisi umanitaria al mondo, con 20 milioni di persone che hanno bisogno di aiuti e 4 milioni di sfollati. A marzo si rischia che 8 milioni di persone rimangano senza cibo perché non è stato deciso il rifinanziamento degli aiuti internazionali
A prendere le distanze dalla guerra sono gli stessi russi: non quelli delle province, dove la fonte primaria di informazione continua ad essere la tv di Stato, ma a Mosca e nelle principali grandi città, dove si può e si sa accedere sulla rete a informazioni non controllate, la dissidenza si muove e si sta ampliando un fronte interno di opposizione. Il primo gesto spontaneo ma diffuso di protesta è stato quello di scendere in strada, fin dal primo giorno di attacco, il 24 febbraio. Poiché è vietato dalla legge manifestare senza aver comunicato 10 giorni prima l’iniziativa, la polizia ha represso, fermato, arrestato. La testata Ovd-Info, al 3 marzo 2022, riportava oltre 7.600 arresti, 2800 persone fermate solo nella giornata di domenica 28 febbraio
In Siria, Yemen e Libano i bambini potrebbero rischiare di ammalarsi e addirittura di morire per la fame. L'allarme lanciato in una nota dall'organizzazione che continua a chiedere la cessazione delle ostilità
Amnesty International ha dichiarato che “l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia è una evidente violazione della Carta delle Nazioni Unite e costituisce il crimine internazionale di aggressione”. L’organizzazione per i diritti umani ha chiesto che tutte le persone coinvolte in tale crimine siano chiamate a risponderne dal punto di vista individuale, personale e collettivo
Quasi 4,5 milioni di persone coinvolte, contributo al Pil per oltre 16 miliardi: il 68,8% sono stranieri, soprattutto dall'Est Europa. L'87% è donna. La fotografia del settore nel III Rapporto Domina sul lavoro domestico, che verrà presentato al Senato venerdì 8 aprile
Il racconto della operatrice di Caritas-Spes da Mukachevo: da Kharkiv arrivano notizie terribili: le bombe colpiscono tutto e tutti, anche i civili, anche donne e bambini. A Kiev, mi stanno scrivendo dai rifugi. Ogni ora ci sono sirene e ogni ora devono scendere giù. La cosa più spaventosa è che le truppe russe attaccano non solo le strutture militari, ma anche gli appartamenti, gli ospedali, le istituzioni educative. Migliaia di persone non potranno tornare nelle loro case perché bombardate e distrutte dalla guerra
Il racconto di Francesca Zimatore, fondatrice e coordinatrice dell'housing per donne e bambini insieme al marito Luca. “Sono arrivati stamattina, dopo cinque giorni di viaggio e innumerevoli trasbordi. Natalia, la giovane mamma, non si reggeva in piedi, i bambini sorridevano. Il papà è rimasto lì. Ora riposano nella stanza che hanno allestito le ragazze ospiti dell'housing”