Questo il dato che emerge dalla rilevazione statistica che l'Istat conduce annualmente sull'utenza dei Centri antiviolenza, in collaborazione con il Dipartimento per le Pari Opportunità presso la Presidenza del Consiglio e le Regioni
A lanciare l'allarme, in occasione della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, è l'agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati (Unhcr). "Le donne e le ragazze costrette a fuggire sono spesso le più vulnerabili"
Prende il via in questi minuti la seconda giornata della XII edizione del Festival della Dottrina sociale ospitato da ieri presso il Palaexpo Verona Fiere sul tema “Costruire la fiducia – La passione dell’incontro”.
La violenza sulle donne, ieri come oggi, anche in Europa, nasconde il retaggio di una cultura in cui le donne non sono considerate pari agli uomini adulti, né per dignità né per diritti. Ed è proprio la loro differenza che le accomuna ad altre categorie di persone lo stesso “im-pari” come i bambini, i vecchi, i poveri di ogni sorta. Anche nel mondo biblico non mancano gli orrori della violenza sulle donne, al contrario, vasta è la gamma dei casi narrati atta a mostrare i tanti modi in cui le donne – nella società androcentrica e patriarcale – erano oggetto di violenza
Ammontano a 6.432 i contatti registrati nel 2021 dai 64 punti di accesso della rete regionale, costituita da 26 Centri antiviolenza e da 38 sportelli afferenti ai Cav: 138 in meno rispetto al primo anno della pandemia. Mentre risultano 3.440 (con un significativo aumento di 330 unità rispetto al 2020) le donne che sono state prese in carico dalle strutture disseminate sul territorio (una “presa in carico” ogni 751 donne residenti; l’anno precedente il rapporto era di una ogni 789).
“Siamo grati al Santo Padre per questa lettera, indirizzata al popolo ucraino, che risponde al grido della popolazione stremata da una guerra ingiusta e insensata”.
In tante parrocchie, specialmente di periferia, la Chiesa è accanto alle persone e ai nuclei familiari più bisognosi anche attraverso un aiuto concreto come quello del pacco alimentare. Ci si è messo anche il caro energia, in questo ultimo periodo, ad aggravare una situazione già messa in crisi dal Covid, specialmente per chi sopravvive con una pensione minima o fatica ad arrivare alla fine del mese con un lavoro precario.
Il Cnca Lombardia annuncia una manifestazione per il 30 novembre. “Servono contributi straordinari e adeguamento delle rette, altrimenti le 23 strutture potrebbero essere costrette a dimettere i loro 250 ospiti”