Stimate oltre 100 mila persone da tutto il mondo e file già da prima dell'alba per assistere alle esequie del Papa emerito. Presenti il presidente Mattarella, la premier Meloni e diversi capi di stato e di governo
Gli ultimi sacerdoti ordinati a San Pietro da Papa Ratzinger il 29 aprile 2012, nella sua ultima Messa di consacrazione di presbiteri, ricordano le visite in seminario del vescovo di Roma, il “teologo profondo” che nutriva “amore vivo per la verità, per la liturgia, per le Scritture”
Una lunga e profonda amicizia legava Hans Urs von Balthasar e Joseph Ratzinger, un’amicizia che trae origine dai maestri comuni dei tempi dei loro studi, da prese di posizione condivise nei decenni successivi al Vaticano II e, soprattutto, da una comune fedeltà a Dio, all’uomo e a tutto il Creato, redento e incendiato dal seme infuocato dell’amore di Dio. Riportiamo il testo della conferenza tenutasi a Basilea il 16 giugno 2018 su invito della Balthasarstiftung e della Johannesgemeinschaft in occasione della celebrazione annuale in memoria di padre Balthasar
Continua dalle prime ore di questa mattina l’omaggio di pellegrini e fedeli da tutto il mondo alle spoglie del Papa emerito Benedetto XVI, collocate ancora oggi al centro dell’Altare della Confessione, nella basilica vaticana, prima dei funerali che Papa Francesco presiederà domani, alle 9.30, sul sagrato.
Papa Francesco ha cominciata con un omaggio a Benedetto XVI e terminata con un ennesimo appello a perseverare nella preghiera per il martoriato popolo ucraino, "invocando la pace", l'ultima catechesi sul discernimento
Tra i doni ricevuti da Dio vi è l’amicizia di un giovane teologo tedesco formatosi a Monaco che ha scelto di vivere in disparte dopo essere stato il successore degli apostoli sulla cattedra di Pietro. Non è l’amicizia di due compagni della stessa età o generazione né una semplice coincidenza di tempo o di luogo. Joseph Ratzinger mi precede per età (è nato nel 1927 e io nel 1934). Origine, contesto culturale e nazionale, formazione: non vi è nulla di simile tra noi. Il punto di partenza e la radice della nostra amicizia di lunga data sta nell’aver vissuto insieme un momento critico per la Chiesa, la teologia e lo stesso cristianesimo nel decennio successivo al Concilio.
La morte di Benedetto XVI ha per la Germania e per la Baviera in particolare, una speciale intensità. Nato in un piccolo paesino, Marktl am Inn, Joseph Ratzinger crebbe, studiò, divenne sacerdote e fine teologo, poi arcivescovo e cardinale muovendosi all’interno dei confini della Repubblica federale di Germania. Poi nel 1982 si trasferì a Roma, nominato da Giovanni Paolo II Prefetto della Congregazione per la dottrina della fede. In Germania i giornali si sono accesi nel dibattito sulla sua eredità, raccontando soprattutto luci e ombre di un pontificato complesso. Noi abbiamo rivolto alcune domande a una voce tedesca distante da questo approccio, la professoressa Hanna-Barbara Gerl-Falkovitz, emerita di filosofia della religione e scienza comparata delle religioni presso la Technische Universität di Dresda
Ci saranno anche i vescovi ucraini ai funerali di Papa Benedetto XVI. Per la Chiesa cattolica latina, ci sono l’arcivescovo metropolita di Leopoli mons. Mieczyslaw Mokrzycki, che è stato segretario di papa Benedetto nei primi due anni di pontificato, e mons. Jan Sobilo, vescovo ausiliare della diocesi di Kharkiv-Zaporizh.
Mons. Nicolò Anselmi, vescovo di Rimini, ricorda al Sir il rapporto tra Benedetto XVI e i giovani. Dal 2007 al 2012, mons. Anselmi è stato il responsabile del Servizio nazionale per la pastorale giovanile, lavorando tra le altre cose all’organizzazione della ‘spedizione dei giovani italiani’ alle Gmg di Sydney (2008) e di Madrid (2011)