Mese: Febbraio 2024

Caritas-Spes: “L’Ucraina brucia e la crisi umanitaria si sta aggravando”

Sono oltre 6 milioni gli ucraini sfollati e quasi altri 4 milioni sono stati costretti a fuggire all’interno dei confini. Decine di migliaia di territori rimangono sotto occupazione coprendo quasi 300mila chilometri quadrati di territorio contaminato di mine. “Un tempo acclamata come il granaio dell’Europa, l’Ucraina ora brucia nel crogiolo del conflitto”. Don Vyacheslav Grynevych, direttore di Caritas-Spes Ucraina: “Secondo le previsioni degli esperti, la guerra potrebbe durare fino a un decennio. Siamo pronti fornire un’assistenza a lungo termine”

È tempo di disarmare i cuori, ma anche le mani e il portafoglio

Fare memoria di quel 24 febbraio 2022 rischia di essere obbligato e forse anche ‘scontato’ (…non dal punto di vista economico, perché gli investimenti di miliardi di dollari sono un grande affare), ma è realistico il rischio dell’abitudine, dell’assuefazione se non proprio dell’indifferenza. D’altronde due anni sono tanti, sono lunghi

Ucraina. Mons. Kulbokas (nunzio): “Non rassegniamoci alla guerra, è sangue che cola”

A due anni dall’inizio dell’invasione delle forze armate russe su tutto il territorio ucraino, parla il nunzio apostolico a Kiev mons. Visvaldas Kulbokas che in questa intervista al Sir, rivolge un appello: “non ha diritto di esistere nessuna azione che minaccia e toglie la vita ad un essere umano. Questo vale per tutti. Quando si mette al centro del nostro pensiero, la persona, i bambini, le loro mamme e i loro papà, certamente non c'è più posto né per un'aggressione né per priorità che a volte si danno alle considerazioni storiche e politiche. È tutta teoria distaccata dalla realtà. L'appello principale oggi è dunque quello di guardare con i propri occhi al sangue che cola. È il segno che parla più degli altri”

Ucraina. Mons. Crociata: “Non ci si abitui alla guerra, perseguire con determinazione una diplomazia per la pace”

“L’Unione europea fin dall’inizio si è mossa compatta, anche se strada facendo, la compattezza ha mostrato delle crepe. Dobbiamo auspicare che l’iniziativa diplomatica si dispieghi in tutte le direzioni e con tutta l’ampiezza di cui può disporre”. È l’appello lanciato oggi da mons. Crociata, a nome dei vescovi dell’Unione europea, a due anni dall’inizio dell’aggressione russa su vasta scala in Ucraina. “Questa guerra – aggiunge - è una prova per l’Unione europea almeno per due ragioni: per la prova di unità che le chiede e per la minaccia che non molto oscuramente lascia balenare all’orizzonte”