Sono oltre 6 milioni gli ucraini sfollati e quasi altri 4 milioni sono stati costretti a fuggire all’interno dei confini. Decine di migliaia di territori rimangono sotto occupazione coprendo quasi 300mila chilometri quadrati di territorio contaminato di mine. “Un tempo acclamata come il granaio dell’Europa, l’Ucraina ora brucia nel crogiolo del conflitto”. Don Vyacheslav Grynevych, direttore di Caritas-Spes Ucraina: “Secondo le previsioni degli esperti, la guerra potrebbe durare fino a un decennio. Siamo pronti fornire un’assistenza a lungo termine”
Per gli ospiti della Casa Arca degli Esposti, inaugurata a Roma nella zona fra Casalotti e Selva Nera, inizia una nuova vita. Dal 26 febbraio, dieci uomini senza fissa dimora o fragili, abiteranno nei tre appartamenti confiscati dallo Stato alla criminalità organizzata e assegnati con un bando dal ministero dell’Interno alla Fondazione Progetto Arca
Fare memoria di quel 24 febbraio 2022 rischia di essere obbligato e forse anche ‘scontato’ (…non dal punto di vista economico, perché gli investimenti di miliardi di dollari sono un grande affare), ma è realistico il rischio dell’abitudine, dell’assuefazione se non proprio dell’indifferenza. D’altronde due anni sono tanti, sono lunghi
A due anni dall’inizio dell’invasione delle forze armate russe su tutto il territorio ucraino, parla il nunzio apostolico a Kiev mons. Visvaldas Kulbokas che in questa intervista al Sir, rivolge un appello: “non ha diritto di esistere nessuna azione che minaccia e toglie la vita ad un essere umano. Questo vale per tutti. Quando si mette al centro del nostro pensiero, la persona, i bambini, le loro mamme e i loro papà, certamente non c'è più posto né per un'aggressione né per priorità che a volte si danno alle considerazioni storiche e politiche. È tutta teoria distaccata dalla realtà. L'appello principale oggi è dunque quello di guardare con i propri occhi al sangue che cola. È il segno che parla più degli altri”
Le colpe della stampa, le conosciamo. Accuse e dissensi sperticati, non mancano. Peccato che con lo stesso slancio, non si riconosca quelle “perle” giornalistiche che, proprio perché rare, dovrebbero brillano di più davanti agli occhi.
Sono state calate e sono inattesa di restauro due campane del campanile di Chiesanuova in Padova: una campana ha una crepa e l’altra presenta pesanti segni di usura.
“L’Unione europea fin dall’inizio si è mossa compatta, anche se strada facendo, la compattezza ha mostrato delle crepe. Dobbiamo auspicare che l’iniziativa diplomatica si dispieghi in tutte le direzioni e con tutta l’ampiezza di cui può disporre”. È l’appello lanciato oggi da mons. Crociata, a nome dei vescovi dell’Unione europea, a due anni dall’inizio dell’aggressione russa su vasta scala in Ucraina. “Questa guerra – aggiunge - è una prova per l’Unione europea almeno per due ragioni: per la prova di unità che le chiede e per la minaccia che non molto oscuramente lascia balenare all’orizzonte”