Mese: Maggio 2024

Governo: varato il “pacchetto primo maggio”. Ecco i punti principali

Sgravio contributivo del 120% per incentivare le assunzioni; disposizioni per favorire l’avvio di nuove attività; riforma delle procedure per l’utilizzo dei fondi europei di coesione; bonus di 100 euro per famiglie con redditi bassi, che però verrà erogato a gennaio 2025 per problemi di copertura finanziaria. Sono questi i punti principali delle misure varate dal Consiglio dei ministri alla vigilia della festa dei lavoratori. Il “pacchetto primo maggio” si articola in un decreto legge in materia di politiche di coesione e in un decreto legislativo che attua una parte della legge delega fiscale.

Partecipazione e lavoro. L’intervento del vescovo di Padova, mons. Claudio Cipolla, alla festa del Primo maggio in piazza dei Signori a Padova

Ringrazio gli organizzatori CGIL CISL e UIL per l’invito; saluto i segretari generali e le istituzioni presenti; ringrazio tutti voi che, con il vostro convenire in piazza, onorate, in questo giorno di festa, il lavoro e quanti con il loro lavoro, a diverso titolo, concorrono alla crescita economica e spirituale del nostro Paese, come recita l’art. 4 della Costituzione;

Una preghiera che nasce dalla fragilità, dall’incerto, dall’insicuro

Preghiera deriva dal latino precarius, che vuol dire “concesso per favore”, ma anche “precario, incerto” e direi fragile. Dico questo perché la mia esperienza di preghiera durante la vita quotidiana non è solo liturgica (come le lodi, per esempio) e dunque concentrata in un momento specifico, durante il quale tutti noi ci dedichiamo (o cerchiamo di farlo) solo alla preghiera, ma diffusa e contemporanea all’agire. Mi spiego meglio. Nella mia giornata lavorativa sostanzialmente visito pazienti psichiatrici o parlo con i loro familiari o discuto con i colleghi i problemi (spesso davvero insormontabili) dei nostri pazienti

Povero lavoro, povero Paese. Invertire la rotta è possibile

In Italia, il lavoro si impoverisce per la crescita dei part-time involontari, il sommerso, la precarietà; per il ridursi da trent’anni dei salari reali (unici in Europa dove altrove sono cresciuti del 30%), con una perdita del 7% del potere d’acquisto dopo la pandemia (105 € in meno per uno stipendio di 1.500); per la concorrenza al massimo ribasso. Giovani, donne, stranieri e residenti nel Sud i più colpiti. Si impoverisce così anche il Paese, perché il lavoro sostiene meno i consumi e le casse pubbliche, e il ridursi del welfare limita l’occupazione femminile ampliando il declino demografico. E mentre la ricchezza che il lavoro crea è iniquamente distribuita a vantaggio di intoccabili extraprofitti c’è comunque molta economia seria punta sul lavoro dignitoso

“Ecco la mia cattedrale”: lavoro e fatica, umanità e spiritualità

“Il lavoro è fatica, oltre che cura del mondo. La spiritualità del lavoro è connessa con il mistero pasquale di croce e risurrezione, di passione e rinascita”: una riflessione del direttore dell’Ufficio nazionale per i problemi sociali e il lavoro della Cei. Aggiunge: “Compito della comunità cristiana non è forse ancora oggi quello di mettersi in ascolto del grido dei lavoratori che lamentano insicurezza, precariato, sfruttamento?”. E conclude: “Unire lavoro e preghiera è un modo per vegliare nella storia”

La preghiera è il bisogno più profondo per la Chiesa e per gli uomini

Per vivere la Chiesa deve pregare: la preghiera è il suo bisogno più profondo. Il credente sa, per esperienza, che solo quando prega professa credibilmente ed efficacemente la propria fede. Sì, ogni crisi di fede e prima di tutto crisi di preghiera. Chi non prega è debole. E se è debole dinanzi a Dio, lo sarà anche dinanzi agli uomini. La forza che si riceve pregando è il miglior modo di essere cristianamente incarnati e vincenti sul male nelle temperie secolari di ogni tempo, di questo nostro tempo