ChiesaSan Bartolomeo di Montà. Dal 25 al 29 si festeggia il patrono con la mostra sulla storia del quartiere, stand di realtà sociali e tanto altro. Il 24 alle 18.30 celebra il vescovo Claudio
La festa del patrono è anche riconoscere il legame con la storia di fede di una comunità: così è per la sagra di san Bartolomeo di Montà che si tiene dal 25 al 29 agosto. «La festa è occasione per ritrovarsi – spiega il parroco don Marco Cagol – ma vogliamo anche ricordare che la comunità ha una lunga storia alle spalle, che nel tempo si è arricchita accogliendo nuove famiglie. La festa quest’anno ha diverse proposte che esprimono le dimensioni proprie della vita comunitaria: la carità, la liturgia, l’accoglienza». Quest’anno quindi ci sono alcune novità: oltre allo stand gastronomico, un’esposizione della storia del quartiere e della parrocchia con video e fotografie nella sala del bar, alcuni stand di realtà sociali del territorio, in particolare PolisNova e AltraCittà, e quello della scuola dell’infanzia Nostra Signora di Fatima, l’esposizione di alcuni artisti e una mostra sulle cucine economiche popolari che domenica 28 alle 20.45 portano una testimonianza su 140 anni di carità a Padova. Ad anticipare la festa, il 24 alle 18.30, messa solenne presieduta dal vescovo Claudio cui segue, prima del termine della funzione, l’atto di affidamento a San Bartolomeo e poi cena comunitaria. «Già l’anno scorso – conclude il parroco – abbiamo sperimentato questo gesto bello e molto partecipato a cui seguirà la tradizionale processione: vengono chiamate le vie del quartiere e un rappresentante per ogni strada si avvicina alla statua di san Bartolomeo con un lumino. Affidiamo simbolicamente tutti gli abitanti di quella via al patrono».
