ChiesaDal 16 al 30 aprile il vescovo Claudio incontrerà le otto parrocchie dell’unità pastorale: Alano di Piave, Campo, Fener, Quero, Schievenin, Segusino, Vas e Caorera
È nelle otto parrocchie dell’unità pastorale della Conca del Piave che si svolgerà la prossima visita pastorale del vescovo Claudio. Dal 16 al 30 aprile, infatti, le comunità di Alano di Piave, Campo di Alano, Fener, Quero, Schievenin, Segusino, Vas e Caorera – tutte in provincia di Belluno, tre nel comune di Alano di Piave e quattro in quello di Quero Vas: poco meno di cinquemila parrocchiani in tutto – consegneranno al vescovo le proprie storie, originalità, bellezze e fatiche… ma anche dubbi e interrogativi sul futuro. A guidare la visita una domanda semplice e quotidiana – come state? – che punta non tanto a capire come stanno le strutture o l’organizzazione, ma piuttosto invita le comunità a una riflessione sul modo di annunciare e testimoniare il Vangelo, sulla carità, sul coinvolgimento. Ma cosa si attendono le parrocchie della Conca del Piave da questa visita pastorale? «Per la nostra comunità di Vas e Caorera – racconta il parroco don Gabriele Benvegnù insieme ai consigli pastorale e per la gestione economica – è un evento di grazia che riflette la specialissima visita di Gesù. Rappresenta una ventata di freschezza, di novità, di risveglio spirituale ormai assopito. Vorremmo sentire il vescovo più presente, più vicino, per far sì che la nostra Chiesa si rianimi e si riempia come un tempo, nel nome di Gesù». La comunità di Segusino attende delle risposte riguardo al proprio futuro: «Ci auspichiamo che sia garantita la presenza di un sacerdote nella nostra comunità – spiegano i membri degli organismi di comunione – Che le proposte “di Padova” raggiungano anche le parrocchie più lontane della Diocesi, in modo da sentire la vicinanza del vescovo. Gli incontri di formazione siano garantiti anche online o avvengano in luoghi vicini». La visita si apre con la messa, presieduta dal vescovo Claudio, domenica 16 alle 11.15 nella parrocchiale di Campo di Alano di Piave. Proprio la partecipazione alle celebrazioni, ma anche alle attività, sarà un punto di riflessione che le comunità porteranno al vescovo: Segusino, ad esempio, segnala che la pandemia ha bloccato le persone e molte che prima erano presenti ora non partecipano più alla vita della comunità. C’è la difficoltà di trovarne di nuove, motivate e disponibili a prestare servizio. Si comprende la fatica di gestire i tempi di lavoro, di famiglia e di parrocchia. Molte sono le difficoltà, inoltre, di recuperare e di motivare i giovani che purtroppo sono attratti da altri luoghi: «Abbiamo un “centro parrocchiale” enorme da gestire e da riempire» raccontano a Segusino. Sono parrocchie piccole, quelle dell’unità pastorale Conca del Piave, con pochi giovani, con difficoltà di reperire volontari e tutte devono più o meno affrontare il problema della sempre minor partecipazione alle celebrazioni, in particolare delle famiglie e la dispersione dei ragazzi una volta terminato il cammino di iniziazione cristiana. «Accogliere il vescovo sarà, dunque, per ognuna delle otto parrocchie, occasione per verificare se al suo interno si viva una fede matura, se ci siano cristiani adulti maturi in grado di trasmetterla».
Venerdì 14, mons. Cipolla partecipa a un incontro promosso dalla Fondazione Centesimus Annus a sessant’anni dall’enciclica Pacem in terris di Giovanni XXIII (ore 16, Sala della Carità di via San Francesco 61). Alle 20.45 è all’Mpx-Multisala Pio X di via Bonporti per un appuntamento promosso dal Comune di Padova dal titolo “La pace impossibile è l’unica possibile”.
Il vescovo Claudio sta continuando, anche durante il cammino del Sinodo, a visitare le comunità della Diocesi. Dopo aver incontrato, a marzo, le parrocchie del vicariato di Torre, ora si sposta – dal 16 al 30 aprile – nel Bellunese per visitare le comunità della Conca del Piave. E poi, a maggio, sarà a Pernumia, Vanzo e San Pietro Viminario. Con queste si raggiungono le 250 parrocchie visitate da novembre 2018.
