Chiesa | DiocesiConselve Da oltre un secolo sono presenti i canossiani, che prestano servizio in patronato. Padre Tadeo Timada: «Lavoriamo in armonia con la parrocchia»
Un patronato che vive grazie alla stretta collaborazione tra la comunità parrocchiale e quella religiosa dei padri canossiani, e che trova parte della propria sostenibilità attraverso una storica festa agostana in cui famiglie e singoli mettono a disposizione il proprio tempo ed entusiasmo. A Conselve, da oltre un secolo, è presente la comunità di religiosi fondata da santa Maddalena di Canossa, i padri canossiani. «Attualmente siamo in tre e ci dedichiamo alle attività del patronato, forniamo collaborazione al parroco e prestiamo assistenza ai bisognosi e ai malati della parrocchia – racconta padre Tadeo Timada, originario delle Filippine, da cinque anni direttore del patronato e presidente del circolo Noi – Tra i carismi dei canossiani c’è la pastorale giovanile, perciò da anni cerchiamo di svolgere questo servizio nel patronato, impegnandoci per non creare mai separazione tra la realtà dei religiosi e la parrocchia, ma lavorando in armonia tra noi: ciò che è importante è la testimonianza verso le persone, che vedono nel centro parrocchiale un luogo di riferimento». Il patronato di Conselve è aperto tutti i pomeriggi, dal martedì alla domenica, il sabato ha anche l’apertura serale e la domenica è possibile accedere di mattina: un’attività intensa, possibile grazie alla presenza dei volontari. «Abbiamo scelto di tenere aperto anche il sabato sera, è un modo per accogliere i giovani e dare loro la possibilità di trovare un posto dove incontrarsi, alternativo ad altri luoghi di divertimento – aggiunge padre Timada – In altre serate, poi, il patronato è aperto per gli incontri di alcuni gruppi. Un’iniziativa molto bella che si tiene a Conselve, ormai da molti anni, nelle serate di agosto e inizio settembre, è la “Bettola del patronato” con la pesca di beneficenza. La particolarità è che questa manifestazione gastronomica coinvolge tantissime famiglie, dai bambini fino ai nonni; quest’anno hanno dato la loro disponibilità una novantina di genitori e ragazzi per la pesca di beneficenza, e oltre trecento volontari si sono impegnati nell’attività della bettola. È un’occasione che dà la possibilità di ritrovarsi tra famiglie, e ogni serata può vedere una partecipazione fino a mille coperti. Nonostante ci sia molto lavoro organizzativo, i parrocchiani tengono tantissimo a questa festa perché sono consapevoli che ciò che viene raccolto è destinato al sostegno del patronato in tutte le sue necessità, dalla pastorale giovanile al pagamento dei lavori che si rendono necessari. Prossimamente, in proposito, dovremo sistemare alcune infiltrazioni del tetto del teatro, ma anche predisporre un impianto fotovoltaico e poi c’è il progetto di abbattere un muro e unire due spazi, per creare un’unica aula».
In patronato si tiene da trent’anni l’attività del doposcuola, grazie a un progetto chiamato “Il tavolo delle idee”: ragazzi della scuola primaria e secondaria di primo grado vengono seguiti per i compiti e hanno la possibilità di stare insieme; in questa attività sono coinvolti una cinquantina tra bambini e ragazzi, due educatori professionali e uno psicologo. Tra le realtà presenti in patronato, ci sono l’Acr un gruppo giovani sempre di Ac. Attivo da quasi cento anni anche un gruppo scout con oltre un centinaio di ragazzi aderenti. E, ancora, il grest che quest’anno ha impegnato 115 animatori e più di trecento bambini, dalla terza elementare fino alla seconda media; mentre il “grestino”, che coinvolge prima e seconda elementare, ha visto la partecipazione di un’ottantina di bambini. Da un punto di vista sportivo, sono presenti campetti e attrezzature per il calcetto, il basket e la pallavolo; è operativa anche la polisportiva Canossa che però utilizza altri spazi per gli allenamenti. «La comunità di Conselve è davvero molto viva e generosa – conclude padre Tadeo Timada – posso testimoniarlo in quanto sono giunto qui come straniero, ho trovato accoglienza e persone che si dedicano ai turni in patronato e alle varie attività. Persone disposte a donare tempo e a fare sacrifici per la vita del centro parrocchiale».
A Conselve è presente anche l’istituto delle canossiane, che si dedica alla scuola dell’infanzia e alla primaria. Con la fondazione delle canossiane, prima, dei canossiani poi (1831), santa Maddalena di Canossa ha cercato di rispondere al desiderio ardente di carità che Dio le ha posto nel cuore. Dal suo inizio, la famiglia canossiana tende a due scopi: il primo è la conversione di vita dei propri membri, nella sequela di Gesù crocifisso e risorto; il secondo è l’esercizio dello spirito di carità, di pazienza, di dolcezza e di mansuetudine declinato in una vita offerta in opere di carità e di educazione, a vantaggio soprattutto dei giovani e dei poveri.
