Chiesa | Diocesi
Pozzonovo. La bella esperienza del “Punto pace”
“Punto pace”: un impegno attorno al quale si ritrovano una trentina di giovanissimi dell’Azione cattolica di Pozzonovo.
Chiesa | Diocesi“Punto pace”: un impegno attorno al quale si ritrovano una trentina di giovanissimi dell’Azione cattolica di Pozzonovo.
Il gruppo, nelle sue finalità e attività, è collegato con il Sermig-Servizio missionario giovani, fondato a Torino 60 anni fa da Ernesto Olivero, con lo scopo di combattere la fame e la povertà nel mondo attraverso un’opera di sensibilizzazione e con aiuti concreti in favore di chi si trova in stato di bisogno. Il primo contatto con l’organizzazione risale al 2015, quando alcuni giovani della parrocchia hanno avuto modo di conoscerla grazie a un gruppo “Sermig” operante a Camisano Vicentino. Da allora, come il seme deposto in un terreno fertile, il “Punto pace” di Pozzonovo ha cominciato a crescere e diventare nella comunità sinonimo di fraternità, solidarietà, disponibilità e allegria alla luce del Vangelo. Concretamente, dopo che il parroco ha concesso l’uso di alcuni locali del centro parrocchiale, il “Punto pace” – in collaborazione anche con la Caritas parrocchiale – ha cominciato a raccogliere cancelleria e materiale scolastico, vestiario e generi alimentari in parte consegnato alla Caritas stessa per le famiglie più bisognose di Pozzonovo e in parte utilizzato per progetti e iniziative del Sermig. Per ricordare i 60 anni di fondazione del Sermig e la presenza attiva in paese del “Punto pace”, i giovani hanno organizzato a fine ottobre un “Incontro dei popoli”. «È stata una “cena” dinamica – spiega l’animatore del gruppo, Francesco Grosselle – che si proponeva di rispondere a una domanda: cosa accadrebbe se tutto il mondo fosse seduto allo stesso tavolo, alla stessa ora? Si è riflettuto di disuguaglianze, di mondialità e dell’utilizzo delle risorse. Abbiamo voluto proporla alla nostra comunità per raccontare chi siamo e condividere ciò che abbiamo vissuto e ricevuto durante questi anni di “Punto pace”». (M. B.)