Chiesa | DiocesiMonteortone. Questa domenica, la scuola Maria Immacolata celebra i settant’anni. Il parroco: «Si è mantenuta viva, perché alle spalle c’è una comunità parrocchiale che la sente propria»
Ciò che salta subito agli occhi, osservando la scuola dell’infanzia Maria Immacolata di Monteortone, che celebra il suo settantesimo anniversario, sono la cura dell’ambiente e l’atmosfera accogliente. «È una scuola che sta a cuore alla parrocchia e dimostra come una struttura parrocchiale si mantenga viva se alle spalle c’è una comunità che la sente propria, e questo ci fa ben sperare anche per il futuro – osserva il parroco, don Giuseppe Galiazzo – Sabato scorso abbiamo festeggiato con gli ex alunni più giovani, dai 12 ai 20 anni, in patronato. L’8 dicembre sono previsti i festeggiamenti ufficiali» Questo il programma: alle 10.30, accoglienza e saluti delle autorità, seguita dalla messa in santuario animata dagli alunni della scuola dell’infanzia. La festa prosegue in patronato con un rinfresco. La storia della scuola dell’infanzia di Monteortone inizia nei primi anni Cinquanta, quando la parrocchia era un piccolo borgo molto povero. Molte mamme trovavano lavoro nelle strutture alberghiere che andavano sviluppandosi. Così il parroco, don Arturo Tecchio, pensò di realizzare il primo “asilo infantile”, ricavando un piccolo locale a fianco del santuario. Qualche anno più tardi, con la crescita della comunità, don Narciso Molon decise di realizzare un asilo più capiente. Mons. Giuseppe Bazzarin donò alla parrocchia il terreno e il 21 giugno 1953 fu posata la prima pietra, benedetta dallo stesso Bazzarin. L’8 dicembre 1954, festa dell’Immacolata Concezione, avvenne l’inaugurazione ufficiale. La nuova scuola iniziò la propria attività con quattro religiose del collegio Dimesse di Padova, congregazione che rimase fino al 2010, quando la scuola fu affidata alle Marianiste. La coordinatrice, suor Eddi Nessi, è affiancata, nell’educazione di un centinaio di bambini, da un’altra religiosa, quattro maestre laiche e due assistenti. «La scuola è l’ambiente educativo per eccellenza ed è fondamentale affinché avvengano il progresso e la riforma sociale, come affermava il pedagogista John Dewey – spiega suor Eddi Nessi – Ciò che caratterizza la nostra scuola è il clima di accoglienza di ciascun bambino nella sua unicità perché tutte le nostre scelte sono guidate dalla spiritualità mariana». «Ciò che ci rende orgogliose del nostro lavoro è la continuità delle relazioni che stiamo sperimentando in questi giorni – spiegano le maestre – All’organizzazione dei festeggiamenti stanno contribuendo, oltre alle famiglie dei bambini che frequentano la scuola, tanti ex alunni, divenuti adulti, che hanno scelto di iscrivervi i propri figli. Questo, per noi, significa che hanno riconosciuto nel nostro insegnamento il permanere di valori fondamentali per l’educazione umana e cristiana degli adulti di domani».
Roberta Zanon
