Chiesa | Diocesi
Valdobbiadene. Il Duomo chiede “cure”
Valdobbiadene Celebrazioni garantite, e in sicurezza, nonostante il distacco di un pezzo d’intonaco dall’atrio. Subito messo in sicurezza ora attende il restauro
Chiesa | DiocesiValdobbiadene Celebrazioni garantite, e in sicurezza, nonostante il distacco di un pezzo d’intonaco dall’atrio. Subito messo in sicurezza ora attende il restauro
Il tutto è cominciato attorno alla fine del mese di agosto, quando un pezzo d’intonaco si è staccato dal soffitto dell’atrio del Duomo di Santa Maria Assunta, proprio nel cuore della piazza maggiore di Valdobbiadene. Per motivi di sicurezza e in via precauzionale, quindi, sono state posizionate delle transenne ai piedi delle colonne del pronao per evitare che altri pezzi, se dovessero staccarsi, possano cadere su fedeli e passanti. È stato così creato un apposito corridoio sicuro di passaggio per attraversare l’atrio e poter nuovamente entrare dalla porta principale del Duomo. La chiesa, infatti, è sempre rimasta aperta, consentendo il regolare svolgimento di tutte le celebrazioni, anche se resta tutt’ora interdetto l’accesso al pronao. Questo perché dopo la verifica effettuata sullo stato complessivo di facciata, soffitto e colonne, sono stati trovati molti punti di distacco dell’intonaco. L’incarico di procedere con la presentazione delle varie richieste necessarie per i lavori di restauro è stato affidato dalla parrocchia all’architetto e ingegnere Giulia Mion. «I tempi per la realizzazione dei lavori purtroppo non sono ancora stati definiti, ma temo possono allungarsi fino alla prossima primavera inoltrata – spiega il parroco di Valdobbiadene, don Romeo Penon – Intanto stiamo valutando la possibilità di decentrare le celebrazioni dei matrimoni alla vicina chiesa di San Gregorio». La chiesa, assieme al campanile, è uno dei monumenti più antichi, più importanti e più belli del centro del paese. «Non è solo la casa di ogni cristiano, ma è anche un bene artistico che va tutelato e curato, soprattutto pensando alle fatiche che hanno fatto i nostri predecessori per farci avere un tempio così bello e curato» aggiunge il parroco di Valdobbiadene. Un edificio che vanta una storia di oltre due secoli dalla consacrazione del 1816, cui fa seguito l’aggiunta dell’atrio stesso completato nel 1840 e la ristrutturazione dopo gli ingenti danni subiti durante la Grande Guerra. L’opera di quegli anni seguiva la precedente (già censita nel 15° secolo) che aveva visto la demolizione dell’antica torre campanaria e la ricostruzione della nuova progettata dall’architetto Francesco Maria Preti di Castelfranco Veneto e compiuta nel 1767. «La spesa per i lavori di restauro non sarà irrisoria, per questo motivo ogni aiuto economico che potrà essere dato alla parrocchia sarà sicuramente gradito» conclude don Romeo Penon.
Gianluca Renosto