Chiesa | Diocesi
Madonna dell’Olmo. «Teniamo accesa la lampada della speranza»
Madonna dell’Olmo Nel santuario thienese sono cominciati gli appuntamenti dell’anno giubilare
Chiesa | DiocesiMadonna dell’Olmo Nel santuario thienese sono cominciati gli appuntamenti dell’anno giubilare
Il santuario della Madonna dell’Olmo a Thiene è uno dei 32 luoghi giubilari della Diocesi di Padova e i dieci frati cappuccini attualmente in servizio sono pronti ad accogliere comunità parrocchiali, gruppi e singoli pellegrini che arriveranno dal thienese e dalle zone limitrofe. «Per noi e per il nostro territorio, questo è un grande dono – afferma padre Flaviano Gusella, rettore del santuario – Siamo felici di metterci a disposizione, diventando ministri, invitando, accogliendo e servendo chi ci farà visita». Si augura, inoltre, che «quanti passeranno da questo santuario possano uscirne con il cuore pieno di quella speranza che non delude perché fondata sull’Amore, cioè su Cristo». Il programma delle iniziative giubilari – che è iniziato il 18 gennaio e si concluderà il 22 dicembre – è ricco di momenti di preghiera, silenzio e pellegrinaggi per ricevere l’indulgenza plenaria. A metà di ogni mese, un sabato pomeriggio sarà dedicato a tematiche come penitenza, speranza, pace… Si è iniziato sabato scorso con la memoria del battesimo e si terminerà, a fine 2025, con una giornata di riconciliazione. Il cuore degli appuntamenti sarà a maggio, mese mariano, per incentrare l’attenzione sul messaggio del santuario e ciò che disse la Madonna quando apparve alle tre pastorelle nel 1529. In questo luogo, Maria rivolse l’invito, risuonato per 500 anni, a ritornare alla pratica delle virtù, spronando la popolazione di Thiene a condurre una vita cristiana più convinta e più contagiosa. Il tutto verrà proposto con lo stile francescano che contraddistingue i frati cappuccini dal 1610. «Il papa ci invita a tenere accesa la lampada della speranza e fare di tutto perché ognuno riacquisti la forza e la certezza per guardare al futuro» conclude padre Gusella e ricorda le parole che san Francesco rivolse a quanti erano presenti alla Porziuncola per il Perdono di Assisi il 2 agosto 1216: «Fratelli miei, voglio mandarvi tutti in Paradiso». A distanza di otto secoli la tradizione dell’indulgenza si ripete. (I. B.)