Venerabile Enrichetta Beltrame Quattrocchi. Scintille di fede come momenti di salvezza

L’arco temporale – 1914-2012 – in cui è vissuta la venerabile Enrichetta Beltrame Quattrocchi abbraccia un secolo che dal punto di vista storico, sociale e religioso è molto articolato e complesso. Donna di raffinata acutezza umana e spirituale, offre al mondo attuale che sembra aver smarrito la bussola dell’essenza della persona umana– la fiducia –, stimoli di pensiero e di riflessione profondi e provocatori. La sua storia pubblica e privata smaschera una concezione dell’impegno dell’uomo sulla terra visto solo in termini individualistici, egoistici e antropocentrici. Una certa modernità infatti, intende la ragione, solo come ragione strumentale: e non, come scrive Jurgen Moltmann “ragione partecipativa”. Per la qual cosa, la ragione “deve capovolgersi”, infatti: “il fine della ragione umana non può essere il potere e il suo esercizio. Il fine deve essere la vita stessa, l’interesse per la vita nel complesso e per tutti gli esseri viventi, la comunità della vita e l’amore per essa”. Serve dunque uno slancio della ragione più ampio, un allargamento, per dirla con termini ratzingeriani