Il presidente Trump riconosce il problema Coronavirus ma, di fatto, scarica la responsabilità sull’Europa — non sul Regno Unito, però, che pure non se la passa meglio — e lavora a misure di stimolo per l’economia a stelle e strisce fortemente a rischio di recessione.
Forse non basterà a comprometterne la rielezione alla Casa Bianca ma, di sicuro, l’incertezza dei primi tempi di Donald Trump rischia di appannarne l’immagine di politico risoluto.
Accusare l’Europa e le nazioni che la compongono di scarsa efficienza nella lotta contro il virus, ad esempio, e bloccare i collegamenti aerei con il Continente eccezion fatta che per il Regno Unito dell’Amico Boris Johnson, dove pure i contagi sono oltre 300 e infuria la polemica sui mancati controlli.
Fra le misure a sostegno dell’economia americana, il presidente Donald Trump dovrà trovare le risorse utili per finanziare il sostegno al reddito per gli americani in malattia: secondo i dati riportati dal Sole 24 Ore, infatti, «il 24% dei lavoratori americani, pari a 33,6 milioni di americani non ricevono lo stipendio in caso di malattia, secondo il Dipartimento al Lavoro. Si tratta soprattutto dei lavoratori a basso reddito».
Fra le altre iniziative, il differimento delle scadenze fiscali dovrebbe anticipare circa 200 miliardi al sistema economico a cui andrebbero aggiunti altri 50 miliardi di finanziamenti governativi.
Wall Street ha subito accusato il colpo, incassando perdite notevoli e trascinando con sé i mercati europei.
Pesano le incertezze legate alla pandemia, a come il sistema sanitario americano reggerà alla difficile prova che lo attende ma, soprattutto, se l’economia reagirà positivamente all‘unica arma che pare si voglia usare: la leva monetaria.
