Mosaico
Vivian Maier. Percorso visivo poetico al Centro culturale Altinate
Al Centro culturale Altinate apre la più ampia e completa retrospettiva sulla celebre fotografa americana che è diventata un’icona
MosaicoAl Centro culturale Altinate apre la più ampia e completa retrospettiva sulla celebre fotografa americana che è diventata un’icona
Dietro ogni fotografia di Vivian Maier si cela un mondo, ma anche una donna che ha scelto l’invisibilità per raccontare tutto ciò che vedeva. Una vita spesa al margine del palcoscenico, ma sempre con lo sguardo puntato al centro della scena. A Padova, dal 25 aprile al 28 settembre, arriva “Vivian Maier. The exhibition”, la più ampia e completa retrospettiva mai allestita sulla celebre fotografa americana. Un evento eccezionale che trasforma il Centro culturale Altinate San Gaetano in un viaggio visivo ed emotivo lungo quasi cinquant’anni di storia americana, raccontata attraverso gli occhi di una donna che non ha mai cercato la fama, ma che è diventata un’icona globale. Con più di 200 fotografie a colori e in bianco e nero, scatti iconici, materiali inediti, oggetti personali, registrazioni audio e filmati Super 8, la mostra curata da Anne Morin – massima esperta della vita e dell’opera di Maier – ricostruisce l’universo poetico e umano di un’artista che ha fatto della discrezione la sua cifra stilistica. Ogni sezione tematica dell’esposizione è un tassello di un mosaico sorprendente: gli autoritratti riflessi in vetrine e specchi, i volti dei bambini, le folle anonime, gli emarginati, i piccoli gesti di tutti i giorni. Vivian Maier non è mai stata una fotografa professionista. Era una tata, una governante. Eppure, con la sua Rolleiflex sempre appesa al collo, ha realizzato oltre 150 mila negativi nell’arco di una vita, quasi tutti rimasti sconosciuti fino alla sua morte, avvenuta nel 2009. Un’eredità dimenticata, chiusa in scatoloni abbandonati, riemersa solo per caso nel 2007 quando John Maloof, giovane agente immobiliare di Chicago, acquista a un’asta parte del suo archivio. Da quel momento la storia di Vivian Maier cambia volto, da figura invisibile a leggenda della street photography, con mostre nei musei più prestigiosi e un documentario sulla sua vita, Finding Vivian Maier, candidato addirittura all’Oscar. Eppure, malgrado il clamore, Maier continua a conservare intatto il suo mistero. Nessuna posa, nessuna costruzione. Solo sguardi rubati, incontri fugaci, scene quotidiane che si fanno straordinarie grazie alla sua capacità di cogliere l’essenza delle cose. Una donna sola, spesso eccentrica, che cammina per ore tra le strade di Chicago e New York con la macchina fotografica pronta, attenta a ogni dettaglio. Ma anche capace di rivolgere l’obiettivo verso se stessa in autoritratti malinconici, ironici, enigmatici: come se cercasse, dietro il riflesso, la propria identità. La mostra padovana, realizzata da Arthemisia e Vertigo Syndrome in collaborazione con diChroma photography, offre non solo una panoramica visiva completa, ma anche un’esperienza immersiva che permette di entrare davvero nel mondo di Maier. Non mancano le sezioni interattive, le proiezioni dei filmati in Super 8, e la possibilità di ascoltare la sua voce. Un modo per riscoprire non solo una fotografa, ma una testimone sensibile della realtà, capace di raccontare l’umanità con una delicatezza che commuove. “Vivian Maier. The Exhibition” è un’opportunità preziosa per tutti: appassionati di fotografia, studiosi, famiglie, studenti. Ma anche per chi cerca una storia da ricordare, fatta di talento, solitudine e passione silenziosa.
La mostra è aperta dal martedì alla domenica 10-19.30 e nei giorni festivi (25 aprile, 1° maggio, 2 e 13 giugno). Per informazioni e prenotazioni: telefono 049-748521 www.arthemisia.it