Nove giorni ricchi di appuntamenti per grandi, piccoli e famiglie, ma anche un momento importante nel segno di sant’Antonio: la festa si apre il 7 giugno alle 5 del mattino con il pellegrinaggio alla basilica del Santo dove alle 7.30 viene celebrata la messa. «A Sant’Antonio è dedicata la chiesa e al Santo Noventana ha sempre fatto riferimento in 80 anni di vita della sua comunità – spiega il parroco don Damiano Fortin – Un riferimento di straordinaria lungimiranza per il presente, ma anche per il futuro su cui rifletteremo l’11 giugno alle 20.45 con padre Giancarlo Paris, guardiano del Villaggio Sant’Antonio, che ci parlerà di sant’Antonio uomo di giustizia che non ebbe paura di schierarsi dalla parte dei poveri, dei dimenticati e nemmeno di combattere gli usurai e affrontare i potenti e i tiranni come Ezzelino III da Romano in difesa dei cristiani innocenti».
Tra gli altri eventi, il 9 giugno alle 20.45 il concerto testimonianza del gruppo Heóraka, musica che parla di fede e di vita; il 13 giugno alle 19.30 messa e processione; domenica 15 giugno messa alle 11 seguita dal pranzo a cui sono invitati in particolare i “coetanei” della chiesa parrocchiale, gli ottantenni. Una storia lunga otto decenni a breve al centro di un libro grazie a documenti, archivi, ma soprattutto a testimoni tuttora viventi. Memorie preziose come quella di Riccardo Moscato, classe 1925, nato e cresciuto a Noventana che in questa chiesa si sposò nel 1947 con Lidia Nardo. Riccardo è un centenario in ottima forma, capace di trasmettere in maniera nitida tanti ricordi di quel tempo. Tra questi la partecipazione dei paesani con i loro contributi anche sotto forma di beni come le uova. Una ricostruzione possibile grazie anche a Ezio Farina, fotografo per passione, che ha contribuito con le sue ricerche a raccogliere “scatti di storia“ del paese e della chiesa. La prima pietra fu benedetta il 9 novembre 1930 dal vescovo Elia Dalla Costa. Il 2 aprile 1933 a benedire fu il parroco don Camillo Suman di Noventa Padovana, cooperatore a Noventana. La solenne inaugurazione il 9 aprile 1933 con il vescovo Carlo Agostini. La chiesa fu eretta a parrocchia con bolla del vescovo di Padova l’11 luglio 1945. «Per la comunità fu una spesa importante – spiega Loretta Pasquato, che sta raccogliendo documenti e testimonianze – sostenuta in gran parte dalle offerte della comunità, dalle famiglie più povere che abitavano gli ultimi casoni col tetto in paglia fino alle più cospicue elargite da privati. I mattoni furono prodotti dalla vicina Fornace Morandi e trasportati con i carri dai contadini che si offrivano in maniera volontaria».