Fatti
Un primo, semi-informale ma promettente incontro tra i vertici delle cooperative che si occupano di solidarietà – Confcooperative Federsolidarietà Veneto – e quelle che si occupano di abitazione – riunite in Confcooperative Habitat Veneto. Il confronto si è svolto lo scorso 10 giugno, a Padova, nella sede di Confcooperative Veneto: il desiderio, e si può anche dire la prospettiva, è quello di unire competenze e visioni per rispondere alla crescente emergenza abitativa in Veneto. L’incontro si è svolto durante la visita in Regione di Valerio Pellirossi, nuovo direttore nazionale di Confcooperative Habitat, proveniente dal mondo della cooperazione sociale. Dopo aver incontrato le cooperative edilizie, lo scambio tra cooperative edilizie e sociali ha aperto una prospettiva di lavoro nuova: «Noi ci siamo presi la responsabilità di parlare a tutti i livelli istituzionali – ha affermato Valerio Pellirossi – di questa nostra capacità di rappresentare le esperienze e la visione di una società accogliente, inclusiva e comunitaria». Claudio Pianegonda, presidente di Confcooperative Habitat Veneto, ha messo in evidenza un cambiamento radicale nella domanda di casa: «Anche noi cooperative edilizie che abbiamo fatto tante case, abbiamo dato la casa a tante famiglie venete. Ma oggi diamo casa a un ceto di famiglie diverso da quello di un tempo». Il punto critico, ha spiegato, è che «l’emergenza è avere una casa dignitosa in locazione a condizioni sostenibili, a canoni abbordabili per le famiglie». Ma «oggi nessuno più affitta», perché «è saltata la fiducia tra i proprietari immobiliari e la famiglia, l’inquilino». Da qui l’invito a sperimentare «forme di abitare condiviso, di cohousing», per dare risposte a «una domanda abitativa che magari sfugge al mercato immobiVeneto. «La barriera antisale, strategica per salvare 21.500 ettari di terreni agricoli del comprensorio, va inserita nelle istanze da presentare al Governo. Al riguardo è fondamentale il ruolo della Regione, senza la quale la cabina di regia nazionale non si muove». Il fenomeno dell’intrusione salina è un processo naturale che vede l’acqua salata del mare penetrare negli estuari e risalire i corsi d’acqua dolce, ma negli ultimi anni, complici siccità e subsidenza del terreno veneto, la situazione sta peggiorando: se in passato – come successo nei periodi siccitosi del 2003 e di tre anni fa – la penetrazione non superava i tre chilometri, l’acqua salata è riuscita a liare». Pianegonda ha poi sottolineato il valore relazionale dell’abitare: «Succedono certi eventi, se uno è solo ma sa che nell’appartamento a fianco c’è uno che conosce, che può bussare alla porta quando ha bisogno, questa è una cosa importante». Il tutto, ha detto, può nascere «dall’unione tra l’aspetto sociale, il servizio che loro fanno alle persone, e l’esperienza nostra dell’occuparci del bene casa». Dal lato della cooperazione sociale, Roberto Baldo, presidente di Confcooperative Federsolidarietà Veneto, ha spiegato: «Questo è il primo incontro così organico tra mondo della cooperazione sociale e mondo della cooperazione abitativa qui in Veneto, collegato al bisogno abitativo delle persone». Parlando di «fragili, lavoratori fuori sede, persone a basso reddito, giovani operatori delle nostre cooperative», Baldo ha precisato che «non possiamo farlo da soli». Serve quindi «recuperare capitali dormienti, recuperare alloggi che oggi magari le persone hanno a disposizione ma non si fidano a metterli in locazione». In questo, le cooperative possono diventare «gli interlocutori per facilitare questo tipo di operazione rivolta alle persone fragili». Pellirossi ha confermato: «C’è un grandissimo allarme sull’emergenza casa», in virtù del quale «per la prima volta l’Europa ha un commissario specifico sulla casa», sottolineando anche che «le regioni e le amministrazioni comunali sanno quanto è difficile per una persona oggi trovare una casa a un prezzo sostenibile». Per rispondere serve concretezza: «La bravura sarà calare nei diversi contesti territoriali degli interventi: fare una casa a Milano non è come farla a Verona o ad Avellino». E ancora: «Le nostre cooperative, che sono radicate sul territorio, sanno declinare questi incentivi e questi aiuti». Il confronto proseguirà nelle prossime settimane; nel frattempo un documento progettuale è in fase di definizione.