Si è alzato nuovamente il sipario dello Yucca fest in piazza Gasparotto a Padova che, fino al 5 luglio, si trasforma in spazio d’incontro e inclusione. Giunto alla settima edizione e data l’attualità degli ultimi mesi, il festival ribadisce infatti con ancora più forza l’idea di integrazione e attenzione alle varie anime del quartiere patavino a ridosso della stazione ferroviaria, al centro della questione zona rossa. «Nato nel 2018 con l’idea di riqualificazione della zona e di una sicurezza realizzata facendo comunità, lo Yucca fest diventa ora anche una vetrina per mostrare come si possa qui realizzare qualcosa che non sia solo repressione, ma spazio di comunità aperto a tutti – evidenzia la volontaria Maria Concetta Santacroce – La partecipazione multiculturale al festival testimonia come si possa fare accoglienza attraverso la cultura, senza discriminazione, trasformando la piazza in luogo di promozione culturale ben accolta dai residenti, già partecipi del processo di rivalutazione con il progetto di messa a dimora e cura di piante nel quartiere, antecedente alla prima edizione dello Yucca». Alla multietnicità del quartiere sembra corrispondere anche la varietà delle attività programmate per la manifestazione e solitamente introdotte alle 19 da talk su temi di attualità. Il 21 e 22 giugno, ad esempio, si svolgerà lo “Yucca DIY-festival di autoproduzioni” dedicato a realtà indipendenti e fai da te durante il quale alle 18 di sabato verrà proposto un laboratorio per la creazione di fanzine. Non mancano poi momenti musicali per scoprire la vitalità cittadina – il 28 giugno nascerà qui il progetto Padova elettronica con l’obiettivo di unire singoli e gruppi gravitanti attorno alla musica elettronica intesa come forma d’espressione – o le nuove voci europee, come la band She’s Analog ospite il 4 luglio. Realizzato con il contributo del Comune di Padova e della Camera di commercio nell’ambito dell’avviso pubblico “La città delle idee”, lo Yucca fest si impegna nella promozione di una cultura sostenibile – attraverso un menu vegano e l’utilizzo di materiale compostabile – e accessibile a tutti sia per i costi del cibo che per l’assenza di barriere architettoniche. «Quest’anno, infine, abbiamo scelto fornitori in linea con la nostra adesione alla rete di boicottaggio nei confronti di Israele – conclude Santacroce – Come lo scorso anno torna il Punto Cure, ovvero una squadra pronta in piazza a risolvere eventuali situazioni di violenza e molestia, così da garantire a tutti una sicurezza non violenta ma fatta di accoglienza e dialogo». Programma completo sulla pagina Facebook Yucca Fest.