Nel vicariato di Montegalda è partito il percorso “ACE” – Azione cattolica in esplorazione – promosso dal consiglio diocesano per incontrare le realtà territoriali dell’Ac padovana. «Abbiamo già svolto il primo incontro nei primi giorni di giugno – racconta Elia Camon, consigliere diocesano e membro dell’équipe che segue questa zona – e l’idea è che non sia un appuntamento unico, ma l’inizio di un cammino di relazione». L’incontro ha coinvolto le presidenze vicariali e parrocchiali, educatori e persone impegnate a vario titolo nell’associazione. «Dopo una prima fase di presentazione – spiega Camon – abbiamo proposto un’attività simbolica: ogni parrocchia ha disegnato una nave, rappresentando con questa immagine la situazione della propria Ac. C’erano punti di forza, fatiche, direzioni di viaggio e condizioni del mare. Da lì è nato un confronto vero, che ci ha fatto toccare con mano la ricchezza e la diversità dei cammini locali». Il cuore di “ACE” è proprio questo: legami, strumenti e connessione tra Ac diocesana e parrocchie. Ogni équipe “ACE” – in tutto sono undici – segue tre o quattro vicariati, con modalità differenti a seconda delle esigenze e delle condizioni associative del territorio. «Ci sono zone dove l’Ac è strutturata, altre dove non ci sono più presidenze e facciamo fatica perfino a trovare i contatti. Dove non arriviamo, chiediamo l’aiuto dei parroci. Dove invece siamo accolti, come a Montegalda, vogliamo tornare, costruire percorsi nel tempo, magari con nuovi incontri annuali o semestrali». “ACE” nasce come eredità del progetto “Ac on the road”, e ne raccoglie lo spirito. «Ci piace l’idea della vitamina, perché questi incontri danno energia, fanno bene. Sono incontri in cui costruire qualcosa insieme. Ogni parrocchia è un ingrediente prezioso: diversa, ma indispensabile per dare sapore al cammino di tutta l’associazione».