La presentazione a maggio del rapporto sui crimini agroalimentari coincide con l’approvazione del disegno di legge che introduce nel codice penale italiano un nuovo titolo dedicato ai delitti contro il patrimonio agroalimentare, accogliendo le proposte della cosiddetta legge Caselli. Il ddl introduce importanti misure per tutelare la filiera agroalimentare e i consumatori, con particolare attenzione alla repressione delle frodi. Tra le principali novità spicca l’introduzione del reato di frode alimentare, che punisce tutte le condotte ingannevoli nella produzione e commercializzazione di alimenti, soprattutto quando danneggiano il consumatore su qualità, quantità o provenienza dei prodotti. Viene inoltre istituito il reato di commercio di alimenti con segni mendaci, per contrastare false etichettature e indicazioni ingannevoli, e quello di agropirateria, rivolto a chi commette frodi alimentari in modo sistematico e organizzato. Completano il quadro misure più severe per la tutela di Dop e Igp, la possibilità di donare alimenti sequestrati a fini assistenziali e l’introduzione di sanzioni proporzionate al fatturato aziendale, per garantire maggiore equità. «Erano dieci anni che aspettavamo l’approvazione della proposta di legge del procuratore Caselli – commenta Vincenzo Gesmundo di Coldiretti – Chiediamo ora la rapida approvazione definitiva del Parlamento, superando le resistenze di pezzi della grande industria in mano alle multinazionali e di segmenti della Gdo».