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«È Gesù che cercate quando sognate la felicità; è Lui che vi aspetta quando niente vi soddisfa di quello che trovate; è Lui che vi provoca con quella sete di radicalità che non vi permette di adattarvi al compromesso; è Lui che vi legge nel cuore le decisioni più vere che altri vorrebbero soffocare». San Giovanni Paolo II pronunciò queste parole a Tor Vergata il 19 agosto 2000 – anno giubilare – nella veglia della Giornata mondiale della gioventù. Un momento di svolta per molti, per altri una tappa di consolidamento nel percorso di fede, di vita, di scelte vocazionali. 25 anni dopo, in un contesto mondiale, ecclesiale e sociale completamente stravolto, un’altra generazione di giovani si dirige a Tor Vergata. Un altro Giubileo (dal 28 luglio al 3 agosto), un altro papa. Ma è lo stesso Gesù che, come ricordava papa Wojtyla, «suscita in voi il desiderio di fare della vostra vita qualcosa di grande». A rispondere alla chiamata ci sono anche oltre mille giovani della Diocesi di Padova. «Di questi – spiega don Diego Cattelan, responsabile della Pastorale dei giovani – circa 390 resteranno a Roma tutta la settimana, mentre 470 faranno il cammino a piedi lungo la Romea Strata, da Modena a Pistoia, per poi arrivare nella capitale giovedì 1° agosto». Il pellegrinaggio a piedi avverrà in tre macro gruppi, impegnati nell’attraversamento degli Appennini in clima di preghiera, fatica e condivisione. I padovani saranno ospitati a Cisterna di Latina, in due scuole superiori. «Sarà un’esperienza spartana con sacco a pelo, niente aria condizionata, docce all’aperto, qualche zanzara… ma anche per questo vera. Ogni giorno ci sposteremo in treno fino a Roma per partecipare agli appuntamenti principali». Il cammino è iniziato ben prima della partenza. «Un terzo dei partecipanti ha aderito alle 25 ore di spiritualità itineranti che abbiamo proposto da aprile in poi. È stato un modo per prepararsi dentro, per accendere il desiderio, per lasciarsi provocare. A questi si sono aggiunti incontri parrocchiali, la Scuola di preghiera e tanti piccoli momenti di comunità». A Roma, i giovani padovani parteciperanno alle catechesi, attraverseranno le Porte Sante delle basiliche e vivranno la grande veglia conclusiva a Tor Vergata, insieme a papa Leone XIV e a migliaia di coetanei da tutta Italia e da ogni angolo del mondo. Ma già domenica 27 luglio, la messa di invio alle 15.30 in Cattedrale con il vescovo Claudio Cipolla unisce i partenti ai giovani stranieri accolti in Diocesi nei giorni precedenti. «Avverto un desiderio sincero di partecipare. Alcuni sono attratti dal carisma del nuovo papa, altri dalla dimensione comunitaria. Ma tutti cercano qualcosa di più. Il tema della speranza tocca profondamente i nostri ragazzi. È una speranza fragile, ma viva. A volte sembra appesa a un filo, ma si riaccende facilmente, ed è contagiosa. È una speranza che nasce dalla fede, dall’incontro con il Signore. Una speranza che dona significato e orienta il cammino. Una speranza che diventa anche vocazione: vedo giovani che si pongono domande serie, riscoprono la preghiera, iniziano a chiedersi quale posto occupare nel mondo». Attese per il dopo Giubileo? «Mi attendo che tornino carichi, rinnovati dentro. Che questa esperienza diventi volano per la fede e per le nostre comunità. Magari con qualche domanda vocazionale messa un po’ a fuoco, dopo essersi lasciati provocare da questa esperienza».
Sono diverse le modalità di partecipazione al Giubileo dei giovani per i padovani. Domenica 27 luglio, dopo la messa alle 15.30 in Cattedrale con il vescovo Claudio, partono per la Romea Strata i quasi 500 pellegrini “in cammino” divisi in tre macrogruppi – sfalsati in tappe tra Modena e Pistoia – per camminare dal lunedì al mercoledì circa 20 chilometri al giorno, mentre giovedì faranno ingresso a Roma. Lunedì 28 è invece in programma la partenza per i 390 che resteranno a Roma tutta la settimana. Altri gruppi arriveranno scaglionati tra il giovedì (giorno della festa degli italiani), il venerdì (giorno della celebrazione penitenziale) e il sabato, con la veglia a Tor Vergata e la messa di domenica 3 agosto.

Ogni giorno, dal 28 luglio al 3 agosto, è possibile “collegarsi” con i giovani presenti a Roma – non solo i padovani – grazie a Tv2000. Si segnalano in particolare tre appuntamenti: 31 luglio alle 18.30, arrivo di papa Leone in piazza San Pietro per la veglia degli italiani; sabato 2 agosto dalle 19, veglia a Tor Vergata; domenica 3, messa presieduta da papa Leone XIV alle 9.
Non sono solo numeri. Dietro ciascuno dei mille giovani padovani in partenza per il Giubileo dei giovani a Roma ci sono storie, cammini, attese. Alcuni hanno partecipato a “25Hope”, il percorso spirituale proposto dalla Pastorale dei giovani nei mesi scorsi, che ha aiutato a prepararsi interiormente. Ma ora, l’attenzione si concentra sul viaggio che sta per cominciare. «Siamo in 15 della parrocchia di Santa Maria di Non che faremo il cammino a piedi e altri cinque ci raggiungeranno a Roma nei giorni successivi – racconta Anna Binotto, giovane di 26 anni, che vivrà il Giubileo nel doppio ruolo di pellegrina e di accompagnatrice dei più giovani della sua parrocchia – Abbiamo tutti tra 20 e 29 anni. Alcuni hanno già vissuto una Gmg, ma per molti sarà la prima esperienza». Dall’incontro di preparazione – che si è tenuto a fine giugno – è emerso il bisogno di «ritrovare la speranza e un po’ la fede, che nei tempi frenetici che stiamo vivendo facciamo fatica a dedicare il tempo. C’è la voglia di fare gruppo, di riscoprire la fede e di vivere qualcosa che resti dentro». Le aspettative sono semplici ma profonde: «Ci aspettiamo di tornare cambiati – continua Binotto – Di lasciarci provocare, di capire che si può vivere diversamente anche nel nostro quotidiano. E poi, certo, di divertirci insieme e rafforzare le amicizie». La parola che sceglie per descrivere lo spirito con cui partono è “tenacia”: «Sarà caldo, sarà faticoso. Ma il traguardo varrà ogni passo». Anche Simone Volpones, educatore del gruppo giovani di Cadoneghe, guarda con fiducia all’esperienza: «Abbiamo ascoltato testimonianze di chi ha vissuto il Giubileo del 2000: i ragazzi sono rimasti colpiti. Si aspettano una settimana intensa, piena di stimoli, ma anche di imprevisti. Sperano di portarsi a casa un ricordo indelebile». Il Giubileo è un’occasione per allargare lo sguardo e sentire che la fede non è qualcosa di isolato: è un’esperienza condivisa, viva, giovane. «Ci portiamo dentro – conclude Anna – il sapere che, bene o male hanno, i giovani che incontreremo hanno le stesse domande, le stesse paure per il futuro… E che c’è sempre qualcuno pronto a dare la speranza di un futuro migliore» conclude Anna.
Lunedì 28 e martedì 29 si celebra in Vaticano il primo “Giubileo dei missionari digitali e influencer cattolici”. Al centro del programma momenti di spiritualità, gruppi di lavoro, tavole rotonde. La conclusione martedì sera, in Piazza del Risorgimento, per il secondo “Festival degli influencer cattolici”: il primo si svolse a Lisbona durante la Gmg.