Idee
Siamo incapaci di rispettarci, l’altro rappresenta un nemico, qualcuno da cui difendersi e, se possibile, da sovrastare con ogni mezzo. Viviamo spesso questa realtà nei dialoghi interpersonali, all’interno dei luoghi di lavoro, talvolta anche in famiglia e ciò accade, nondimeno, in ambito politico e istituzionale. L’ultimo episodio di violenza, per restare nel nostro territorio, ha coinvolto la prima cittadina di Rubano, Chiara Buson, avvocato di 33 anni, vittima pochi giorni fa di un atto di intimidazione verbale da parte di una sua cittadina. Quest’ultima si sarebbe rivolta alla sindaca in modo aggressivo, augurandole addirittura di essere stuprata e minacciando di ritornare armata; l’ira della signora era legata a un tentativo di furto subito in casa di cui riteneva responsabile la sindaca, colpevole, a suo dire, di ritardi e mancati controlli da parte delle forze dell’ordine. «Ho ricevuto solidarietà e sostegno da tutte le parti politiche – ringrazia Chiara Buson – Pur comprendendo lo stato emotivo in cui si trovava la signora, non posso giustificare il suo atteggiamento prepotente; ho tentato di instaurare con lei un dialogo ma è stato impossibile. Ho riflettuto attentamente se rendere pubblici o meno i fatti accaduti e ho deciso di farlo per tre ragioni: non può passare il messaggio che attraverso la prepotenza si possa far valere le proprie idee; in secondo luogo, parole come “spero ti violentino” sono davvero aberranti e devono essere rifiutate da tutti. Infine, va combattuto lo stereotipo per cui, se sei giovane e donna, forse non sei adatta per fare l’amministratore pubblico e posso rivolgermi a te con certi toni poiché non ti riconosco l’autorità. Ho scelto di lottare per incoraggiare ogni donna, nelle istituzioni e nei luoghi di lavo ro, a non accettare comportamenti minacciosi da parte di nessuno». Di episodi di violenza sono vittime di continuo uomini e donne impegnati nelle amministrazioni, come denunciato dalla rete Avviso Pubblico. Esempi ne sono Gianmaria Boscaro, sindaco di Vigonza, che nel 2024 insieme ad altri membri del Comune è stato oggetto di atti intimidatori e violenti, e Chiara Iuliano, assessora alle politiche e opportunità sociali del Comune di Dolo che, lo scorso aprile e in pieno giorno, ha sventato un tentativo di violenza sessuale da parte di un uomo seguito dai servizi sociali, poi arrestato. «Ancora una volta un amministratore sotto minaccia, capisco i sentimenti della sindaca Buson che conosco bene e stimo – afferma Gianmaria Boscaro – Non può che esserci solidarietà nei suoi confronti e verso tutti gli amministratori che ogni giorno ci mettono la faccia, accanto ai propri cittadini, poiché ho vissuto mesi fa una situazione analoga. Il sindaco è il soggetto più facilmente identificabile, è “il municipio”, la persona su cui si riversano tutte le responsabilità. Ritengo si debba intervenire su un duplice binario: repressione da parte delle forze dell’ordine, fornendo gli strumenti necessari; educazione, formando bambini e ragazzi alla cultura del rispetto verso le istituzioni e verso i membri della comunità in cui si vive». «Denunciare è fondamentale, sia alle forze dell’ordine che pubblicamente, la sindaca Buson ha fatto benissimo a farlo – commenta l’assessora Chiara Iuliano – Le ho espresso solidarietà, lei mi ha ringraziato dicendo che il mio esempio l’ha aiutata a denunciare pubblicamente i fatti. Seppure vittime di violenze con motivazioni diverse, l’intento comune era toglierci spazi, farci paura, innescare spirali di violenza. A volte si pensa che, essendo amministratori, siamo intoccabili: in realtà siamo esposti a fatti quotidiani di mancanza di rispetto e aggressività. Dobbiamo denunciare, anche se è difficile perché ci si espone; però, ho ricevuto messaggi da tantissime donne che non conosco, mi hanno ringraziata. Bisogna parlarne, essere di esempio per i cittadini».
«Mai si deve arrivare a minacciare personalmente uomini e donne che rappresentano democraticamente la comunità. Le nostre madri e i nostri padri costituenti ci hanno insegnato, fin dal 1945, anno di nascita della nostra associazione a Padova, che la politica deve essere condotta sempre lungo la strada del rispetto della dignità del proprio avversario politico, uomo o donna che sia». È quanto fa sapere la presidenza delle Acli di Padova, esprimendo solidarietà alla sindaca Buson.