Idee
Tempo d’estate, tempo di vacanza per molti, anche se non per tutti ed una stagione dell’anno che può rivelarsi fondamentale per quei genitori divorziati o separati che non vivono più sotto lo stesso tetto, ma hanno dei figli in comune con cui desiderano trascorrere giorni preziosi. Sappiamo bene come la distribuzione del tempo con i genitori sia uno dei terreni in cui devono intervenire i giudici anche durante il tempo ordinario e che è spesso un argomento di discussione accesa e a volte dolorosa, Inevitabilmente il rischio è che i figli divengano un oggetto di trattativa e che l’obbiettivo principale sia averli con sé il più possibile quanto piuttosto il loro bene. In occasione delle vacanze ancora più alta è la posta in gioco perché adulti e ragazzi privati di un tempo continuato per stare insieme durante l’anno, hanno aspettative molto alte per la stagione di sospensione delle scuole e del lavoro. Con quali criteri bisognerebbe confrontarsi riguardo a questo delicato argomento? Il primo principio dovrebbe essere quello di rendere tutti partecipi delle decisioni nella massima trasparenza e cercando di mettere in campo una buona dose di generosità. A seconda della tipologia di vacanza genitori e figli, soprattutto quando questi diventano adolescenti, dovrebbero riuscire a mettersi ancora attorno a un tavolo e valutare le diverse opzioni. Se per esempio un papà o una mamma avesse la possibilità di fare un particolare viaggio di piacere si capisce come sarebbe opportuno lasciare anche ai figli il permesso di fare un’esperienza forte con uno dei due genitori. Nello stesso tempo non vanno trascurati i periodi presso le seconde case per chi le possiede. Sono giorni per ritemprarsi e godere magari di una fascia più ampia della famiglia, con la partecipazione di nonni, zii, e cugini. Non si dovrebbe escludere nessuna opzione ma essere pronti a lasciare che i figli facciano le esperienze più significative per la loro crescita e formazione, liberandosi da sentimenti di gelosia ed invidia. L’ideale sarebbe che a dettare le priorità sia sempre il bene dei ragazzi, che non necessariamente deve coincidere con i desideri dei genitori. Talvolta è possibile che un padre o una madre debba fare un passo indietro e rinunciare ad un periodo con il o i suoi figli per permettere loro di godere appieno di un tempo speciale con l’altro genitore. Sarebbe davvero triste che le vacanze diventino un tempo di contesa dei figli e lasciare parlare loro e i loro desideri più profondi è il primo antidoto contro sterili contrapposizioni. Certo, fra i desideri potrebbe essere quello di ritrovarsi ancora tutti insieme e forse questo non è più possibile, ma l’auspicio può tramutarsi in una condivisione diversa che può farsi poi racconto reciproco di quanto vissuto separatamente. Insomma, le famiglie divise non possono nascondere le loro ferite, ma possono utilizzare i momenti forti delle loro esistenze come tappe di un cammino che può aprire ancora squarci di rispetto, di comunione e di speranza. L’importante è lasciarsi interrogare dalle situazioni, saper scorgere i germi di bene che ogni esperienza porta con sé e saperla valorizzare. Se vissute con questo spirito anche le vacanze con genitori separati saranno occasioni per rimettere in circolo amore che è poi l’unico motore con cui riavviare relazioni e percorsi. Nella bellezza di vacanze particolarmente significative i ragazzi e le ragazze potranno sperimentare che strade interrotte nella storia della loro famiglia si riallacciano in modo fantasioso e permettono di superare tanti momenti di difficoltà e di dolore, anche e soprattutto attraverso la dinamica del perdono.