“Anche se, a causa di motivi politici e diplomatici, i governi del Nord e del Sud mantengono ancora un rapporto di ostilità, la nostra nazione, un unico popolo e un’unica stirpe, desidera che ci si possa accogliere come fratelli, ascoltarsi reciprocamente e progredire verso la riconciliazione e l’unità nazionale. La Chiesa intende intensificare la preghiera e mettere in atto tutto ciò che è possibile in questa direzione”. Con queste parole, mons. Simon Ju-young Kim, vescovo di Chuncheon e presidente della Commissione speciale episcopale per la riconciliazione nazionale della Catholic Bishops’ Conference of Korea (Cbck), spiega al Sir perché i vescovi coreani – in occasione dell’80° anniversario della divisione (15 agosto 2025) -, ha deciso di redigere una lettera speciale per “esprimere il desiderio di pace nella penisola coreana e di riconciliazione e unità tra Nord e Sud”.
Il vescovo Kim spiega che la Seconda Guerra mondiale si svolse non solo in Europa, ma anche in Asia. All’epoca, il Giappone, proclamando il proprio imperialismo, aveva trasformato diversi Paesi asiatici in colonie. Nel tentativo di espandere il proprio dominio nel Pacifico, nel 1941 attaccò con un raid aereo Pearl Harbor, negli Stati Uniti, dando così inizio alla Guerra del Pacifico. Quattro anni dopo, il 15 agosto 1945 fu il giorno in cui il Giappone dichiarò la propria resa, consentendo alla penisola coreana di porre fine a 36 anni di colonizzazione. In realtà, già nel 1919 la Corea aveva costituito un governo provvisorio a seguito di un vasto movimento di indipendenza popolare, portando avanti una lotta costante per l’indipendenza.
Tuttavia, la fine della Guerra del Pacifico e la liberazione della penisola coreana segnarono anche l’inizio di un’altra pagina di storia: con il pretesto del disarmo delle truppe dell’Impero giapponese, le forze sovietiche instaurarono un’amministrazione fiduciaria militare a nord del 38º parallelo, mentre quelle statunitensi fecero lo stesso a sud. Ebbe così inizio la divisione della penisola coreana.
“Per questo motivo – dice mons. Kim – il 2025 segna sì l’80° anniversario della liberazione della Corea, ma anche l’80° anniversario della divisione. Poiché la liberazione avvenne il 15 agosto, giorno dell’Assunzione della Beata Vergine Maria nel calendario liturgico, crediamo nell’intercessione della Madonna e nella provvidenza di Dio in questo evento storico”.
“Allo stesso tempo, affidiamo alla Madonna, Regina della Pace, anche la divisione della penisola, pregando per la riconciliazione e la pace”.
“Ancora oggi, in Corea, la cultura del conflitto generata dalla divisione permane in molti ambiti della società”, sottolinea il vescovo che aggiunge: “Credendo che solo la forza del Vangelo possa superare queste ferite”, la Commissione speciale per la riconciliazione nazionale della Catholic Bishops’ Conference of Korea ha quindi deciso di redigere una lettera speciale. Il titolo del messaggio riprende alcune parole del Salmo 34: “Fuggi il male e fa il bene, cerca la pace e seguila”.
“Purtroppo, la gioia della liberazione – si legge nella lettera – è durata poco, e la divisione che ne è seguita continua a causare dolore fino ad oggi”.
La Commissione però tiene a ribadire oggi l’impegno della Chiesa cattolica per la riconciliazione: “Sosterremo e parteciperemo attivamente agli scambi con la Corea del Nord basati sulla cooperazione e sulla reciprocità. Uniremo le nostre forze per operare congiuntamente con quanti desiderano che Nord e Sud vivano insieme nella ‘casa comune’”.
Il presidente della Commissione speciale ricorda infine al Sir che lo scorso 6 agosto si è commemorato anche l’80° anniversario del bombardamento atomico di Hiroshima. “Per l’occasione, sei vescovi diocesani – provenienti da Stati Uniti (Santa Fe, Seattle), Giappone (Hiroshima, Nagasaki) e Corea (Uijeongbu, Chuncheon) – si sono riuniti per riflettere sull’enorme pericolo rappresentato dalle armi nucleari in tempo di guerra, e hanno pubblicato congiuntamente una dichiarazione a favore dell’abolizione di tali armamenti e contro ogni guerra scatenata dall’avidità”.