«Un’ occasione per rinnovare la speranza grazie alla misericordia ricevuta». Così don Silvano Trincanato, responsabile dell’Ufficio di pastorale della famiglia della Diocesi di Padova, sintetizza il senso del Giubileo per i legami spezzati che si terrà giovedì 4 settembre alle 20.45 al santuario della Beata Vergine Maria della Misericordia a Terrassa Padovana. Un momento di preghiera ispirato al brano evangelico del sordomuto e alla vicenda all’origine della devozione locale: un bambino che, per intercessione della Vergine, ritrovò la voce.
«È nato da un dialogo con il santuario – spiega don Trincanato – in vista della festa dell’8 settembre. Nell’anno giubilare abbiamo pensato di proporre, tra i vari appuntamenti, anche un tempo dedicato a chi ha vissuto la sofferenza di una separazione, di un legame spezzato. Un Giubileo della speranza, appunto».
Il simbolo della serata è l’“Effatà”, quell’«“Apriti!”» che Gesù pronuncia nel Vangelo di Marco. «L’augurio – prosegue don Silvano – è che anche chi ha vissuto la rottura di un matrimonio possa ritrovare la voce, la fiducia, la forza di guardare al futuro. Che possa scoprire che c’è ancora un cammino possibile, un orizzonte aperto, una strada d’amore che il Signore desidera per ciascuno».
L’invito è per persone separate, divorziate o in nuova unione, in un’ottica di accoglienza, ascolto e riconciliazione, nel solco del magistero di papa Francesco. «La speranza – osserva don Silvano – è la virtù che permette di rialzarsi e rimettersi in cammino. Non si tratta di offrire risposte facili o rapide, ma di accompagnare con sapienza e discrezione il desiderio di ricostruire la propria esistenza alla luce della fede».
Oltre al Giubileo c’è anche un più ampio percorso diocesano per le famiglie ferite, chiamato “Legami spezzati”, che riprenderà a ottobre e dura due anni. «È un itinerario – continua don Trincanato – che aiuta a rileggere con verità e fede la propria storia, a fare pace con le proprie ferite, a riconciliarsi interiormente e, quando possibile, anche con le persone coinvolte. È un invito a ritrovare un posto nella comunità cristiana, senza vergogna ed esclusioni». Il primo incontro sarà il 4 ottobre a Villa Assunta a Luvigliano di Torreglia. «Oggi forse c’è meno stigmatizzazione sociale verso chi vive una separazione, ma non per questo viene meno la sofferenza. Dietro ogni rottura ci sono fatiche e domande profonde. E la Chiesa non resta indifferente».
L’eredità di Amoris laetitia continua a portare frutto: «Papa Francesco ci ha chiesto di accompagnare, discernere, integrare. Non sono solo suggerimenti: sono prospettive stabili di una Chiesa che prende sul serio la vita concreta delle persone e continua a custodirle nel cuore del Signore».