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La comunità di Brugine si prepara a salutare tre suore terziarie francescane elisabettine nella messa domenicale del 7 settembre, alle 10. Lasciano infatti la parrocchia le ultime sorelle ancora presenti nella scuola dell’infanzia: suor Nora Lessio, suor Piereugenia Rizzato e suor Maria Adele Fanton. Con età compresa tra i 76 e gli 85 anni, le religiose si ritireranno in alcune case del territorio, chi a Padova, chi a Taggì di Sotto, chi a Noventa Vicentina. Tanto il dispiacere dei fedeli che da tempo godevano della presenza discreta e costante delle sorelle.
«Il pensiero corre a sentimenti di tristezza e di distacco per la perdita di persone a noi care e familiari, che hanno contribuito a creare la storia di questa comunità parrocchiale – sottolinea il parroco, don Francesco Malaman – In 83 anni si sono alternate 58 suore: quanta grazia! Abbiamo dato per scontato di avere un bene prezioso e, ora che ci manca, sentiamo il peso del vuoto che resta».
Le elisabettine si sono dedicate negli anni alla scuola dell’infanzia, seguendo i più piccoli anche negli incontri di catechesi e nei sacramenti; già nel 2017 le tre suore erano state chiamate a lasciare la comunità, che era riuscita a “trattenerle” ancora. Nonostante la loro partenza, la scuola dell’infanzia continuerà a procedere regolarmente con l’accoglienza dei bambini, senza alcun disagio o interruzione.
«Siete state guide per le nostre famiglie, ci riteniamo fortunati di avervi avuto con noi – sottolineano il consiglio pastorale e per la gestione economica, a nome della comunità, rivolgendosi alle religiose – Un ricordo immenso va anche a tutte le sorelle che hanno prestato il loro servizio in questi anni. Siete state presenza di una Chiesa materna e accogliente, sempre disponibile, attenta alle persone; ma siete state, soprattutto, un richiamo alla vita consacrata e religiosa, un esempio di fede, una vita spesa per Dio e per gli altri, disinteressatamente e gratuitamente». Ora toccherà alla comunità di Brugine, come esorta don Francesco Malaman nel bollettino parrocchiale, prendere coscienza dei tempi che cambiano e “sporcarsi le mani” per dare continuità all’eredità ricevuta.