Chiesa
“Siamo lieti di vedervi qui oggi all’apertura della nostra scuola cattolica. Questo non è solo un edificio con aule e corridoi, è un luogo in cui istruiremo le generazioni future, sulla base di valori eterni”. Con queste parole la preside Vitalia Vovk ha solennemente inaugurato il 1° settembre, la prima scuola cattolica nell’Esarcato di Donetsk (Ugcc), a Zaporizhzhia, città che si trova in prima linea, a pochi chilometri dal fronte. L’inaugurazione – si legge in un articolo pubblicato dall’esarcato – è avvenuta nel giorno in cui in Ucraina si è celebrata la “Giornata della conoscenza” che coincide con l’inizio dell’anno scolastico. Un anno che purtroppo inizia sotto continui bombardamenti e attacchi russi che mettono a serio rischio l’apertura delle scuole in sicurezza. Il 30 agosto, un attacco russo notturno nella regione ucraina di Zaporizhzhia ha causato morti e feriti. Le esplosioni hanno colpito aree residenziali e commerciali. I vigili del fuoco e i paramedici hanno lavorato per ore tra gli edifici distrutti per domare le fiamme e soccorrere i residenti.
La scuola intitolata a Don Bosco nasce in questo contesto. La costruzione dell’edificio è durata 14 mesi: gettate le fondamenta, la scuola si estende su tre piani ed è dotata di un rifugio. Sono stati realizzati i sistemi di riscaldamento e ventilazione e sono state impiantate tutte le attrezzature moderne necessarie per “un’istruzione di alta qualità” radicata nei valori cristiani. La festa di inaugurazione ha riunito gli studenti della prima e seconda elementare, genitori e parenti e i loro insegnanti. Alle celebrazioni hanno partecipato il Vescovo Maksym Ryabukha, Esarca di Donetsk, P. Roman Vovk, rettore della parrocchia di Nostra Signora del Perpetuo Soccorso, clero e suore dell’Esarcato di Donetsk.
“In questa scuola – ha detto la preside -, i bambini non solo acquisiranno le conoscenze di base, ma impareranno anche ad essere persone gentili, reattive e responsabili. Creiamo uno spazio in cui ogni studente si senta al sicuro e possa liberare il proprio potenziale unico. Cari bambini, vi auguro successo negli studi, lezioni interessanti, amici leali ed emozioni luminose”.
Per il quarto anno scolastico consecutivo durante la guerra su vasta scala, sono 4,6 milioni i bambini ucraini che stanno tornando a studiare nonostante le numerose difficoltà. Il Paese sta però facendo i conti con aule danneggiate, lezioni interrotte e milioni di persone ancora sfollate. Le ostilità in corso – denuncia l’Unicef in un comunicato – minacciano di privare un’intera generazione del diritto all’istruzione e allo sviluppo socio-emotivo, mettendo a rischio la ripresa a lungo termine del Paese. Alla fine dell’anno scolastico 2024/25, secondo i dati del Ministero dell’Istruzione e della Scienza, oltre un terzo degli studenti non frequentava regolarmente le lezioni in classe e l’11% seguiva esclusivamente l’istruzione online.
Tra febbraio 2022 e dicembre 2024, oltre il 10% delle infrastrutture scolastiche è stato danneggiato o distrutto.
Quelle rimaste “in piedi” sono ora meglio preparate a fornire un apprendimento in presenza e misto, con il 90% delle scuole che dispone di una qualche forma di rifugio, ma l’impatto della guerra sul sistema educativo è stato enorme. Molti bambini non hanno mai frequentato la scuola materna e nelle regioni in prima linea l’83% dei bambini piccoli mostra segni di disagio emotivo e ritardi nello sviluppo.
Anche per questo la scuola “Don Bosco” di Zaporizhzhia è un piccolo raggio di luce in questo territorio. E nel suo discorso di benvenuto, il vescovo Ryabukha ha detto: “Sono sinceramente contento di poter vedere oggi i nostri alunni di seconda elementare tornare nella scuola rinnovata. Non ci saremmo mai sognati una cosa del genere. E sono anche incredibilmente contento per i nostri bambini di prima elementare, perché oggi iniziano una nuova storia, che, sono sicuro, passerà sicuramente nelle pagine della storia di tutta la nostra città di Zaporizhzhia”. Il vescovo ha donato alla scuola un’icona della Madre di Dio: “Don Bosco aveva un grande amore per la Santissima Theotokos, l’Ausiliatrice dei cristiani. Sapeva che c’era Qualcuno più potente di qualsiasi male. E diceva sempre che chiunque varca la soglia delle nostre scuole è sempre sotto la protezione della Madre di Dio.
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“Questo è un segnale importante, perché i bambini devono sapere che la nostra scuola è sempre sicura, fiduciosa e buona”.
E’ quindi seguito un programma di concerti con filastrocche e danze al termine del quale è suonata per la prima volta la campanella della scuola. “Ogni inizio di anno scolastico è un film che facciamo insieme. E i ruoli principali in essa appartengono a voi, cari figli! Vi auguriamo che quest’anno sia divertente, interessante, di successo e gentile!”, ha detto la vicedirettrice Daria Ishkova. Dopo una visita all’intero edificio l’inaugurazione si è conclusa con una esibizione del clown italiano Pimpa (vero nome – Marco Rodari), che in visita all’Esarcato di Donetsk ha regalato ai bambini giochi, magia e emozioni.