Idee
Otto giovani su dieci sono insoddisfatti del proprio corpo, più della metà sceglie il proprio outfit in base ai giudizi degli altri. L’aspetto fisico resta per molti bersaglio di body shaming. La pressione estetica esercitata dai social media ha un impatto fortissimo sulla vita degli adolescenti, in particolare delle ragazze. Ecco alcuni dati di una ricerca diffusa nei giorni scorsi da ActionAid. Ne parliamo con Emanuela Confalonieri, psicologa e docente di psicologia dello sviluppo presso l’Università Cattolica del S. Cuore di Milano.
Professoressa, quanto è importante il corpo per gli adolescenti di oggi?
Le trasformazioni che interessano l’aspetto fisico negli adolescenti sono sempre state un compito di sviluppo importante. Il corpo cambia e non si sa bene che fisionomia assumerà al termine dello sviluppo puberale. L’incertezza suscita paure e incomprensioni. Oggi però questo passaggio è diventato ancora più complesso, diversi cambiamenti a livello sociale e culturale lo hanno reso più difficile. L’immagine del corpo è ovunque, sui media, in TV, sui social, nelle pubblicità… La cura in certi casi ossessiva dell’aspetto fisico, il giudizio severo nei confronti di alcuni dettagli del nostro corpo, il controllo dell’alimentazione e la creazione di alcuni standard di riferimento hanno amplificato la fatica di questo momento di crescita.
Nel giudicare i propri coetanei e sé stessi quanto incidono gli standard estetici proposti dai media e dai social?
Occorre chiarire che anche gli adolescenti di trent’anni fa avevano in mente un loro modello di corpo, rispetto al quale si sentivano probabilmente inadeguati. Oggi, però, la pressione su questo tema è molto più forte. Viviamo immersi in una società che propone continuamente e ovunque immagini patinate di donne e di uomini. Non riuscire a coincidere con quell’ideale di femminile o maschile può generare forti frustrazioni. Questo condizionamento rischia, inoltre, di interferire con lo sviluppo identitario dell’individuo, catalizzando la sua attenzione e le sue energie interiori prevalentemente sul corpo.
La ricerca di Action Aid afferma che sono le ragazze a subire maggiori pressioni…
Il tema dell’accettazione del proprio corpo è sempre stato più tipicamente femminile. Oggi, sebbene anche il mondo maschile riservi grande attenzione alla propria fisicità e alla cura del proprio aspetto, le donne continuano a vivere con maggiore fatica il processo di costruzione della propria autostima. Le ragazze, ad esempio, sono più coinvolte nella pratica del photo investment, ovvero nel dedicare tempo e sforzi significativi per curare e presentare la propria immagine online. C’è poi il grande tema del peso, correlato ai disturbi dell’alimentazione e spesso generato da una percezione alterata del proprio corpo.
Quali sono le conseguenze più preoccupanti?
La tendenza a oggettivizzare il corpo, come se fosse separato dal proprio sé. Le insoddisfazioni rispetto alla propria fisicità possono produrre esiti disadattivi e legittimare l’idea che il corpo si possa manipolare e “ritoccare” in maniera esasperata e ossessiva. Sullo sfondo, a fare da riferimento e a sollecitare questi comportamenti, troviamo modelli che invitano all’omologazione dei tratti del viso o delle peculiarità del corpo.
Come si concilia questa importanza attribuita al corpo dalle giovani donne con le loro aspirazioni all’emancipazione e alla parità?
Purtroppo questa visione è frutto di un nuovo modo di comunicare il corpo e coinvolge sia maschi che femmine. Entrambi si trovano a elaborare la visione mentale della propria fisicità in un’età in cui le competenze emotive e cognitive non sono ancora giunte a maturazione. È inevitabile, quindi, che si verifichino delle discrasie e degli atteggiamenti contraddittori.
Il mondo degli adulti è in grado di proporre modelli alternativi significativi?
Il tema del corpo è prevalente in adolescenza, ma riguarda la nostra intera esistenza. Un genitore eccessivamente preoccupato del proprio aspetto fisico non aiuta il figlio a maturare una percezione equilibrata di sé stesso. È fondamentale crescere in una famiglia dove il tema della fisicità non sia centrale e nella quale venga privilegiata la dimensione identitaria dell’individuo. Questo non significa rifiutare le preoccupazioni che un figlio adolescente manifesta nei confronti del proprio aspetto fisico, occorre infatti accoglierle senza però colludere con esse. È importante insegnare ai giovani a valorizzare le proprie caratteristiche fisiche, trovando un sano equilibrio fra mente e corpo.