Quello che inizia il 20 settembre al museo Eremitani di Padova è un invito a scoprire storie da toccare, vedere e ascoltare in maniera inclusiva. È questo, infatti, l’obiettivo di “Tutti al museo”, la nuova rassegna destinata ad avvicinare il patrimonio artistico alle persone con disabilità e a chiunque desideri viverlo in un modo nuovo.
«Questo festival accessibile nasce dalla nostra volontà di abbinare all’adeguamento strutturale del museo un percorso educativo, che accolga vari pubblici – esordisce Tania Fontana, responsabile dell’ufficio didattica dei musei civici. In particolare, gli ospiti con disabilità sensoriale potranno beneficiare della visita guidata con opportuni accorgimenti, come la presenza dell’interprete in Lis, la lingua italiana dei segni, per le persone sorde o di supporti tattili con una spiegazione concentrata sulla materialità a favore degli ospiti ciechi».
Grazie al sostegno dell’Unione italiana ciechi e ipovedenti, dell’Ente nazionale sordi e dell’Associazione interpreti di Lingua dei segni italiana, l’iniziativa realizzata con il contributo della Regione Veneto mira a coinvolgere però l’intera cittadinanza: «La vera accessibilità si realizza quando si pensa a un’esperienza per tutti e dunque ci auguriamo che più persone possibili desiderino sperimentare un nuovo modo di conoscere il museo e l’arte». Con questa speranza si apre dunque la rassegna, nei primi appuntamenti rivolta ai più piccoli grazie a una lettura tattile (il 20 settembre) e a un laboratorio di valorizzazione delle diverse modalità di percezione e comunicazione (il 21), mentre a ottobre – tra le altre proposte – si terrà la visita con interprete Lis “Nel silenzio delle immagini parla il sacro: dalla croce di Giotto alla crocifissione di Tintoretto” (domenica 12).
L’intero programma – che si conclude il 4 dicembre – rientra in una visione più ampia dell’accessibilità museale non solo attraverso gli interventi che in questi anni hanno portato gli Eremitani ad abbattere le barriere architettoniche e cognitive, come ricorda la direttrice dei musei Civici di Padova Francesca Veronese riferendosi tra l’altro al processo di introduzione di video e messaggi a diffusione sonora. «I musei non sono più oramai percepiti solo come il luogo della conservazione del patrimonio, ma con le attuali direttive sono destinati a essere uno spazio in cui crescere culturalmente e trovare ciascuno la propria dimensione in base a necessità e aspettative. Non solo per lo studioso, questi luoghi diventano così aperti anche per bambini, appassionati e per tutte quelle persone che fino a oggi non sono state qui protagoniste», riflette la direttrice.
Il percorso non può prescindere dalla sinergia e dal confronto ormai pluriennali tra museo e persone con disabilità a partire dal loro motto, sposato anche da Veronese: «Niente su di noi senza di noi dicono, e davvero le questioni per loro fondamentali si possono risolvere solo lavorandoci assieme».
Programma completo su padovamusei.it; iscrizione agli eventi obbligatoria via mail museicivicipadova.prenotazioni@gmail.com