«All’inizio hanno preso mio papà Beppino per irresponsabile, le bufale secondo tanti non avrebbero avuto successo nel Veneto, nessuno avrebbe apprezzato quel latte e i prodotti derivati. Sta di fatto che attualmente abbiamo in stalla 700 capi». A parlare così è Simone Scacco dell’omonimo caseificio di Arzerello. Nella frazione di Piove di Sacco, quasi a confine con il Comune di Pontelongo, tra campi coltivati a granoturco, erba medica e soia e qualche vigneto, si trova l’azienda agricola Scacco, nota ben oltre i confini della Saccisica e anche della Provincia di Padova, proprio per l’allevamento delle bufale. Giuseppe Scacco, Beppino per tutti, è stato un visionario lungimirante. Così lo ricorda il figlio Simone, che prima lo ha affiancato per poi guidare l’azienda agricola: «L’agricoltura e l’allevamento hanno accompagnato la nostra famiglia e le nostre vite da molte generazioni. Nel corso del tempo tutto cambia e anche la nostra produzione è cambiata: si è passati dalla coltivazione del tabacco all’allevamento del bestiame. Negli anni ‘80 un cambio di rotta: si vendono le mucche e s’inizia l’allevamento delle bufale. Le cose accadono sempre per un motivo o semplicemente perché era il momento opportuno. Giuseppe, che dopo essersi diplomato ragioniere e aver lavorato in ufficio aveva scelto di seguire l’azienda di famiglia, con l’arrivo delle tanto discusse “quote latte” senza esitare decide di trasformare l’allevamento da bovino a bufalino». Galeotta fu una visita alla fiera di San Martino a Piove, dove nel foro boario del capoluogo Giuseppe vide due piccoli bufali che decise di acquistare e portare a casa. L’allevamento di bufale era sconosciuto nel Nord Italia e la decisione fu molto ostacolata da familiari e colleghi di Beppino.
Prosegue ancora il figlio Simone: «Nonostante la contrarietà di tutti, papà Giuseppe acquistò circa 150 capi nel Sud Italia, tramite un carabiniere che prestava servizio a Piove ed era originario di Caserta e iniziò così la storia della mozzarella di latte di bufala del Nord, fortemente legata al nostro nome tanto da diventarne identitaria. Nei primi anni il latte prodotto viene conferito a un caseificio locale, poi verso la fine degli anni ‘90 si decide di costruire un piccolo caseificio e qualche anno più tardi anche la macelleria di carne di bufalo. È proprio nell’ultimo decennio, infatti, che la gastronomia italiana ha riscoperto la bufala e il bufalo nella loro completezza, dallo yogurt ai formaggi, dai salumi alle carni». Ora la stalla vede la presenza di 700 capi e i prodotti Scacco si trovano in negozi del Veneto, oltre che nello spaccio di via Porto e da qualche mese anche a Sottomarina.
Beppino è mancato nel febbraio 2023: in azienda oltre al figlio Simone, c’è ancora la moglie Ariella Beggio, che lo ha supportato nella vita familiare e professionale, come spesso accade in agricoltura.
Attualmente l’allevamento Scacco produce circa 1.500 litri di latte ogni giorno, che vengono lavorati nel caseificio, quindi a chilometro zero, così come anche la carne, dopo la macellazione, che è preparata nel laboratorio adiacente lo spazio. Da qualche anno poi gli Scacco hanno anche aperto un agriturismo, di cui si occupa la moglie di Simone, Sara.
Alla grande distribuzione, nonostante le continue offerte, Simone Scacco ha preferito la commercializzazione dei prodotti della sua azienda nella rete di ristoranti e pizzerie, oltre che nello spaccio aziendale e da qualche mese nel negozio di Sottomarina.
«Vendiamo moltissimo anche alle famiglie, gente che viene all’allevamento e ha la possibilità di vedere gli animali e toccare con mano la nostra realtà – afferma Simone Scacco – Vedere arrivare una famiglia, oltre che da Padova, anche da Vicenza per i nostri prodotti, è sempre una bella soddisfazione per noi. Tuttavia, restiamo un’azienda di piccole dimensioni e ci piace così. Sicuramente abbiamo vissuto un momento difficile durante il Covid, perché con il blocco delle attività di ristorazione il consumo era drasticamente calato. In quel periodo abbiamo fatto tante consegne a domicilio che ci hanno permesso di ampliare la clientela».
La carne di bufala è tra le carni più leggere e magre. Una cosa che la contraddistingue dalle altre carni è la presenza del grasso solo in copertura; perciò, risulta molto facile da separare dalla parte magra.
Proprio per questo la carne di bufala agisce in modo efficacie per la riduzione del colesterolo. Il latte poi, è una fonte elevata di proteine. L’alta percentuale di minerali che contiene, in particolare calcio e fosforo, migliora la salute delle ossa. Inoltre, le vitamine del gruppo B e il potassio sono ottimi alleati della salute del cuore.
A Terrassa Padovana la pro loco, organizza da quasi dieci anni, la festa delle bontà di bufala, con un menu tutto improntato all’utilizzo di prodotti fatti utilizzando carme e latte di bufala dall’antipasto al dolce. Nella vicina Conselve, invece, la “bettola” del patronato ha da diverso tempo, nel suo vario menu, un piatto estivo, molto gradito: la caprese con la mozzarella di bufala.
La popolazione bufalina in Italia si stima intorno ai 400 mila capi, di cui solamente 12 mila nel Nord Italia pari al 3 per cento del totale, 62 mila in Centro Italia (il 16 per cento del totale) e 327 mila nel Sud (l’81 per cento del totale).