Fatti
E’ sempre allarmante il quadro sull’edilizia scolastica italiana emerso dal XXIII Rapporto “Osservatorio civico sulla sicurezza a scuola”, presentato il 18 settembre da Cittadinanzattiva a Roma, alla Camera dei deputati. I dati ufficiali dell’Anagrafe dell’edilizia scolastica, aggiornati grazie a un’istanza di accesso civico promossa dall’associazione, rivelano criticità diffuse e persistenti.
Tra settembre 2024 e settembre 2025 si sono verificati 71 crolli strutturali negli edifici, in aumento rispetto ai 69 dell’anno precedente. Gli infortuni scolastici certificati dall’Inail sono stati 78.365, con un incremento di oltre 7mila. “Numeri che parlano da soli”, ha dichiarato Anna Lisa Mandorino, segretaria generale di Cittadinanzattiva, secondo la quale
La vetustà degli edifici è una delle cause principali: il 49% è stato costruito prima del 1976, quindi privo di criteri antisismici. Il 46% delle scuole si trova in zone ad alta sismicità (zona 1 e 2), ma solo il 4% ha subito interventi di adeguamento e il 3,8% di miglioramento sismico.
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“Serve una programmazione strutturale e ordinaria”,
ha aggiunto Adriana Bizzarri, responsabile scuola di Cittadinanzattiva. Per Bizzarri, occorre prevedere uno “stanziamento di fondi triennali, nella cifra di 3 miliardi a partire dalla prossima Legge di Bilancio, per investire in maniera continuativa sull’edilizia scolastica anche dopo il Pnrr e per dotare tutte le aule scolastiche di impianti di condizionamento”.
Amianto, problema ancora irrisolto. Secondo l’Osservatorio nazionale amianto, nel 2021 erano 2.292 gli edifici scolastici non bonificati, pari al 4,3% del totale. Si stima che siano esposti circa 356.900 studenti e 50mila membri del personale.
Certificazioni di sicurezza. Anche queste sono carenti: il 59% degli edifici scolastici non possiede l’agibilità e il 58% è privo della certificazione antincendio. Sul fronte climatico, il 69,14% delle scuole utilizza impianti di riscaldamento centralizzati a metano, mentre solo il 7,42% delle aule è dotato di condizionamento. “Una dotazione fondamentale per affrontare i cambiamenti climatici e ripensare il calendario scolastico”, ha sottolineato Bizzarri.
Studenti con disabilità. Solo il 41% è accessibile agli studenti con disabilità motoria. Il Report Istat 2023-2024 evidenzia la mancanza di ascensori adeguati (50%), servo scala (37%), bagni a norma (26%) e rampe interne (25%). Ancora più grave la carenza di ausili senso-percettivi per studenti con disabilità sensoriali.
Pnrr. Un focus specifico è dedicato al Pnrr che ha stanziato in totale 12 miliardi di euro prevedendo oltre 8.700 interventi. Anzitutto per 207 nuove scuole (12 già realizzate) per 1,36 miliardi; per 3.243 interventi su asili nido e infanzia (4 miliardi); per 1.758 interventi sulle mense (926 nuove); per 3.143 interventi per messa in sicurezza e riqualificazione energetica (5 miliardi); per 412 interventi su palestre (314 milioni).
“Nonostante il 60% dei fondi sia destinato al Sud, persistono disuguaglianze su mense, tempo pieno e palestre”,
fa notare Cittadinanzattiva.
Asili nido. Da un’indagine civica condotta lo scorso marzo sugli asili nido nei capoluoghi di provincia, emergono dati più incoraggianti rispetto alle scuole: prevenzione incendi: 88%; conformità impianti: 80%; certificazione igienico-sanitaria: 85%; agibilità: 73%; collaudo statico: 58%. Tuttavia, solo il 22% dei nidi è “a prova di rischio sismico”, contro il 25% delle scuole statali. La mensa è interna nell’85% dei nidi e l’86% dispone di spazi verdi.
Tre miliardi in tre anni. Cittadinanzattiva chiede che nella prossima Legge di Bilancio siano stanziati
3 miliardi in tre anni per la messa in sicurezza degli edifici; per indagini diagnostiche su soffitti e solai; per nuove mense e palestre; per impianti di condizionamento in tutte le 360mila aule.
Le altre proposte. Dall’associazione la richiesta, inoltre, di aggiornare annualmente l’Anagrafe dell’edilizia scolastica inserendovi anche i nidi; di riconvocare l’Osservatorio nazionale, fermo da oltre due anni; di valutare i dirigenti scolastici anche per l’impegno sulla sicurezza; di censire le sedi universitarie statali; di coinvolgere attivamente gli studenti nella promozione della sicurezza. Ultima proposta, l’istituzione di un fondo per il risarcimento delle vittime dell’insicurezza scolastica, come richiesto da Cittadinanzattiva e Save the Children fin dal 2019 e riproposto lo scorso aprile dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione dei rilievi mossi alla cosiddetta Legge Morandi.