Idee
In occasione del Giubileo degli operatori di giustizia, Ambrogio Bongiovanni, ordinario di Teologia alla Pontificia Università Gregoriana e direttore del Centro studi interreligiosi, offre una riflessione articolata sul significato della giustizia oggi. Tre gli ambiti affrontati: giustizia sociale, economica e divina.
Cosa significa oggi impegnarsi per la giustizia sociale?
Siamo chiamati ad avere uno sguardo sempre attento sui grandi squilibri che ci sono in questo momento storico. La giustizia sociale riguarda sia una dimensione laica che cristiana: non possiamo separare l’etica sociale dalla visione cristiana della giustizia. Per i credenti, l’impegno per la giustizia è una dimensione essenziale della vita e della missione della Chiesa. Significa lavorare per la liberazione da ogni forma di schiavitù, violenza, sfruttamento e squilibrio sociale.
Questo impegno nasce dall’attenzione verso l’altro e da un senso di responsabilità, sia individuale che comunitaria, che si estende alla società civile, alla nazione e alla comunità internazionale.
La giustizia riguarda non solo le persone ma anche il creato: l’ecologia integrale, come ricorda Papa Francesco, ci invita a ricostruire giuste relazioni tra esseri umani e ambiente. L’ingiustizia è sempre frutto di relazioni spezzate, con Dio, con gli altri e con il creato.
La giustizia economica in che modo può favorire il rispetto delle persone?
Bisogna fare in modo che siano difese le giuste relazioni economiche. Oggi emerge la prepotenza economica piuttosto che la solidarietà fra popoli e nazioni. La globalizzazione ha accentuato le diseguaglianze creando un sistema dominante che genera migrazioni e instabilità politica. Un altro problema è la sottomissione della politica internazionale alla tecnologia e alla finanza. L’intelligenza artificiale, ad esempio, viene introdotta senza adeguata riflessione etica. È un segno di come la politica internazionale si trovi a dover rincorrere e adeguarsi, non riuscendo a fare un’azione preventiva nei confronti della finanza e della tecnologia che dominano il sistema internazionale. Papa Francesco, nella Laudato si’, ha denunciato questo paradigma tecnocratico, avvertendo al punto 53 dell’enciclica che si rende indispensabile creare un sistema normativo che includa limiti inviolabili e assicuri la protezione degli ecosistemi, prima che le nuove forme di potere derivanti dal paradigma tecno-economico finiscano per distruggere non solo la politica, ma anche libertà e giustizia.
Da anni siamo di fronte a una crisi sistemica che è anche crisi di democrazia.
Gruppi portatori di interessi particolari sono prevaricatori e dominanti rispetto all’idea di bene comune. Assistiamo a un’oligarchia globale che difende i propri interessi, mentre i beni comuni, come sanità e scuola, vengono trascurati ed enormi risorse vengono trovate per la produzione di armi.
Come può la giustizia divina ispirare l’agire umano?
Gesù, all’inizio della sua missione pubblica, ha parlato di liberazione degli oppressi e dei prigionieri. Essere cristiani significa scegliere di costruire giuste relazioni, come Gesù ha insegnato. Il Regno di Dio, annunciato da Cristo, è strettamente legato alla giustizia. La tradizione biblica ci ricorda il Giubileo, in cui venivano estinti i debiti e ridotta la povertà. Giovanni Paolo II ha ricordato che l’ingiustizia è frutto del peccato umano, non solo individuale ma anche delle strutture di peccato.
Bisogna infatti liberare il profitto dalle forme e strutture di ingiustizia che vanno oggi più che mai profeticamente identificate, smascherate e denunciate con coraggio. Prime fra tutte le guerre. Dio non vuole guerra, violenza o oppressione: la sua giustizia dovrebbe essere per tutti i credenti un ideale che aiuta a superare le logiche di potere che schiacciano l’umanità.
Credere in questo è un salto di fede, di speranza, di carità. Essere operatori di giustizia vuol dire impegnarsi nella quotidianità concreta per costruire pace, ascoltare il grido dei poveri e quello della terra. I conflitti non spariranno del tutto, ma la tensione verso la giustizia e l’amore deve restare viva. Solo così la giustizia divina diventa luce e guida per l’umanità.