Fatti | Calcio Padova
Si voleva una vittoria e vittoria fu. Dopo la sconfitta con il Frosinone, il Padova torna all’Euganeo e questa volta, tra le mura amiche, arriva il 2 a 1, il primo acuto del campionato. Un successo in rimonta che, senza ombra di dubbio, dà ossigeno alla classifica e fa sperare possa essere l’inizio di una lunga serie di risultati positivi.
Il Padova si schiera con lo stesso 3-5-2 visto contro il Frosinone, con il ritorno di Fusi al posto di Harder. Fortin tra i pali; in difesa Faedo, Sgarbi e Perrotta; a centrocampo Capelli, Fusi, Crisetig (confermato in cabina di regia dopo l’infortunio di Baselli), Varas e Barreca. In attacco il tandem Lasagna-Bortolussi. A disposizione di Andreoletti: Mouquet, Sorrentino, Belli, Seghetti, Ghiglione, Di Maggio, Favale, Jonathan Silva, Harder, Villa, Tumiatti e Buonaiuto.
La Virtus Entella risponde con Colombi, Nichetti, Tiritiello, Bariti, Karic, Marconi, Debenedetti, Fumagalli, Parodi, Franzoni e Di Mario. In panchina per Chiappella: Del Frate, Rinaldini, Palomba, Lipani, Guiu Vilanova, Dalla Vecchia, Moretti, Ankeye, Benali, Boccadamo, Portanova e Mezzoni.
La prima occasione è del Padova al 9’: Fusi conquista una palla vagante, entra in area con decisione e calcia un sinistro che si infrange sul palo esterno. Al 18’ primo brivido per i biancoscudati: Bariti, solo in area, tenta un tiro-cross che serve Franzoni, il cui tap-in termina sull’esterno della rete. L’azione viene però annullata per fuorigioco. Al 21’ ci prova Di Mario dalla distanza, ma il pallone finisce alto in curva.
Il Padova reagisce al 28’: Capelli dalla destra mette un cross teso sul primo palo, costringendo la difesa ligure a rifugiarsi in angolo. Poco dopo, lo stesso Capelli calcia alto dopo uno schema da corner. Al 35’ è Barreca a tentare il colpo: sinistro potentissimo, deviato da Parodi, ma Colombi (ex Padova nella stagione 2013-2014 con 14 presenze) respinge con prontezza.
Al 44’ arriva la doccia fredda: Karic, pressato da due biancoscudati, converge verso il centro e lascia partire un destro a fil di palo che batte Fortin. Entella in vantaggio.
Il Padova trova subito il pari con Bortolussi, bravo a ribadire in rete di testa dopo un’azione confusa in area. Ma il VAR annulla: Perrotta era partito in fuorigioco all’inizio dell’azione.
La ripresa si apre senza cambi, ma con il Padova determinato a raddrizzare il risultato. Subito Bortolussi si conquista un fallo da cui nasce un calcio di punizione: ammonito Tiritiello, sanzione che si rivelerà pesante. Crisetig non sfrutta la punizione.
Al 50’ l’episodio chiave: sugli sviluppi di un corner, l’arbitro viene richiamato al VAR e assegna rigore al Padova per una trattenuta di Tiritiello su Sgarbi. Secondo giallo e conseguente espulsione per il difensore ligure. Dal dischetto Bortolussi non sbaglia: 1-1.
Chiappella corre ai ripari con tre cambi: dentro Vilanova per Karic, Moretti per Fumagalli e Mezzoni per Bariti. Al 61’ Andreoletti inserisce Jonathan Silva al posto di Crisetig per dare maggiore vivacità al centrocampo.
Al 69’ altro cambio forzato per i biancoscudati: Fusi lascia il posto a Harder. Ed è proprio il giovane centrocampista, cresciuto nella Fiorentina, a firmare il sorpasso: raccoglie il passaggio di Capelli, si sistema la palla e calcia di destro, battendo Colombi sul palo sinistro. 2-1 Padova ed esultanza sotto la curva Fattori.
Nonostante l’inferiorità numerica, l’Entella si dimostra avversario ostico, mentre il Padova cerca di rallentare il gioco. Al 75’ Chiappella inserisce Ankeye per Debenedetti. Andreoletti risponde rinforzando la difesa: dentro Villa e Favale per Capelli e Barreca. All’84’ entra anche Dalla Vecchia per Marconi.
Il recupero, allungato a oltre i nove minuti sanciti inizialmente, per l’infortunio di un assistente e per l’espulsione per proteste del viceallenatore ligure Raul Bertarelli, diventa un incubo per i tifosi biancoscudati: al 101’ l’ultima occasione è per l’Entella, corner, palla a Di Mario che calcia al volo di sinistro, ma il pallone finisce alto.
Il Padova porta a casa tre punti preziosi e la prima vittoria casalinga della stagione.
A fine gara mister Andreoletti ha voluto innanzitutto ringraziare il pubblico: «Senza di loro non ce l’avremmo fatta. Sarebbe stato più facile magari fischiare i ragazzi, invece hanno dimostrato grande attaccamento alla maglia e alla squadra». Sulla partita il tecnico è chiaro: «La Serie B è questa: ci hanno tolto un gol col VAR, ma abbiamo avuto la forza di reagire e pareggiare subito. I ragazzi si meritano questo successo per l’impegno che stanno mettendo».
Un pensiero anche sui singoli: «Non mi ha stupito la personalità di Bortolussi dal dischetto, quanto la generosità con cui lavora per la squadra. Se a quel lavoro dispendioso aggiunge anche il gol, tutto diventa più facile». Su Jonathan Silva: «È un giocatore forte, lo abbiamo provato a piede invertito perché ha qualità nell’uno contro uno e volevamo sfruttarlo».
Infine, un invito all’equilibrio: «Non dobbiamo abbatterci per una sconfitta come quella di Frosinone, né esaltarci troppo per una vittoria come questa. È un campionato difficile, ma se restiamo uniti possiamo toglierci grandi soddisfazioni».
Protagonista di giornata anche Jonas Harder, autore del gol decisivo. Il centrocampista sorride ma mette subito al centro la squadra: «Il gol è bellissimo, i tifosi è bellissimo… ma la felicità è doppia quando porta alla vittoria. In questo momento penso più al successo della squadra che alla mia rete». La rete è nata quasi d’istinto: «Non mi era rimbalzato bene il pallone, ma ho sentito i tifosi che mi dicevano di calciare. L’ho fatto ed è andata bene. Dedico il gol alla mia famiglia».
Lo spirito di gruppo, sottolinea Harder, è stato determinante: «Avevamo fatto un buon primo tempo nonostante il gol subito. Nello spogliatoio abbiamo rimesso a posto delle cose, siamo rientrati uniti e si è visto. Sono felicissimo di essere rimasto a Padova, questo gol è stata la ciliegina».
Forte il legame con la curva: «Sentire lo stadio che ti incita a tirare è una bella sensazione. Esultare sotto la curva è un istinto che hanno tutti i calciatori, sempre emozionante. L’esultanza sotto la curva è la più bella che ci sia».
C’è spazio anche per un dettaglio leggero: «Principe? È nato in ritiro, anche nello spogliatoio mi chiamano così. È una cosa scherzosa, ma fa piacere». Poi uno sguardo al futuro: «Non mi pongo limiti sul ruolo, sono giovane e questo mi aiuta a crescere. Sto vivendo bene, il gruppo è veramente unito e mi ha accolto subito. Il salto tra giovanili e Serie B è grande: se in allenamento vai forte ti abitui presto».
Infine, una curiosità sulle sue reti: «I miei gol da fuori? Per ora pochi, ma tutti quelli che ho segnato sono arrivati da lì. Posso migliorare ancora di più».