La patata (Solanum tuberosum) è una pianta erbacea dicotiledone che appartiene alla famiglia delle Solanacee, originaria del Sud America. Date la sua versatilità agronomica, le proprietà nutrizionali e le rese produttive, ha assunto una notevole importanza per la popolazione mondiale, diventando, assieme a grano, riso e mais, una delle coltivazioni più diffuse.
A Rotzo la patata si semina presto, a fine marzo, e si raccoglie da metà agosto se l’annata è buona. «Quest’anno – raccontano Giovanna Costa e Alberto Muraro, piccoli produttori – ha piovuto molto e alcune aziende stanno finendo la raccolta a fine settembre. Qui tutti da sempre coltivavano patate per uso personale. Rarissimi sono gli agricoltori a tempo pieno, per lo più sono famiglie che, come noi, lo fanno come attività collaterale».
Il terreno a Rotzo è sassoso e carsico, drena l’acqua: tuttavia non c’è stoccaggio di risorsa idrica né possibilità di irrigazione, se c’è siccità il prodotto ne risente e rimane piccolo. Gli appezzamenti sono lavorati con le macchine, ma le patate vengono raccolte a mano da terra, e a mano è anche la cernita con suddivisione delle pezzature. Il prezzo, deciso dall’associazione, è nel 2025 di 1,70 euro al chilo.
Come conservare le patate? «Le nostre non sono trattate con prodotti chimici che ne blocchino la germinazione, è inevitabile che germoglino. Vanno conservate a circa 10 gradi, al buio, possibilmente coperte da materiale traspirante», conclude Giovanna.