Primi passi per il “Seminario insieme”. Cioè il progetto che vede coinvolte le Diocesi di Padova, Adria-Rovigo, Chioggia e Vicenza, come presentato a marzo scorso dai rispettivi vescovi: «I seminaristi delle quattro Diocesi vivranno insieme a casa Madre Teresa di Calcutta, all’interno del grande complesso dell’Opsa a Sarmeola, continuando a frequentare – come già accade – i corsi della Facoltà teologica del Triveneto nella sede centrale di Padova».
I primi passi sono stati compiuti nelle scorse settimane, con un’“uscita” a Castelletto di Brenzone sul Garda, dai seminaristi. Ora è il momento di allestire la nuova casa, perché lunedì 29 settembre si comincia.
«Il numero complessivo dei seminaristi delle quattro Diocesi è di 22, 12 sono i padovani – ha spiegato don Giuliano Zatti, il vicario generale, all’assemblea dei presbiteri che si è svolta in Cattedrale il 18 settembre – I residenti però saranno 18, perché il prossimo diacono di Vicenza e i tre prossimi diaconi di Padova non abiteranno in Seminario, ma in alcune parrocchie. Responsabile e coordinatore della formazione è il biblista vicentino don Aldo Martin, con lui i padovani don Maurizio Rigato e don Giovanni Molon (direttore spirituale oltre che parroco di San Gregorio Barbarigo in Padova). Entra nell’equipe del Seminario suor Lia Pasquale, delle suore Salesie».
Nel delineare la fisionomia del “Seminario insieme”, don Zatti ha ribadito che «il Seminario di Padova non viene chiuso». Prende un’altra forma. «Come già comunicato a marzo scorso, presa consapevolezza di vari elementi – insostenibilità dei costi di gestione, numero dei seminaristi in costante diminuzione, non rispondenza del luogo alle mutate esigenze educative – e il rettore, sostenuto dal Consiglio di gestione e in accordo con il vescovo, ha assunto alcune scelte concrete, dolorose ma non più indifferibili, tra le quali la decisione di spostare temporaneamente la sede del Seminario in un’area di Casa Madre Teresa di Calcutta. Nello stesso tempo, il vescovo Claudio aveva avviato una interlocuzione con i vescovi delle Diocesi di Vicenza, Chioggia e Adria-Rovigo, suggerendo di attivare una collaborazione».
«La decisione presa – ha sottolineato il vescovo Claudio – sicuramente ha provocato turbamento. Ci abbiamo pensato molto, vagliato diverse ipotesi e valutato in che direzione andare riguardo al Seminario».
Dato che il Seminario di Padova non chiude, «per coordinarne le attività, gestire i rapporti con l’Opsa, amministrare una cassa comune che sarà alimentata da versamenti dei Seminari di ciascuna Diocesi, che conservano la propria identità giuridica» sta nascendo l’associazione “Buon Pastore”. Rettore del Seminario di Padova – lo statuto prevede questo titolo – è stato nominato don Livio Tonello. «Si occuperà della parte legale e amministrativa, mentre don Maurizio Rigato sarà il referente diocesano per la formazione dei seminaristi».
La permanenza a Casa Madre Teresa di Calcutta «dovrebbe aggirarsi sui tre anni, durante i quali si cercherà di reperire le risorse economiche che sono necessarie per il recupero dell’area del Seminario vescovile che si sviluppa attorno al primo chiostro – metà della superficie è occupata dalla biblioteca antica – ed è connesso con la chiesa di Santa Maria in Vanzo. Qui vorremmo tornasse a risiedere la comunità dei seminaristi con gli educatori e magari altri presbiteri, organizzando gli spazi in modo tale da poterli eventualmente riconvertire in caso di necessità per altri usi. Rimane irrisolta la questione di cosa fare del resto dell’edificio. Le tante ipotesi perlustrate finora non hanno portato ad alcun risultato
accettabile».