Dalla ricerca-azione “Un futuro diverso: la misura di ciò che conta. Capitolo 2 – la Comunità”, condotta da Enaip Veneto con il proprio comitato scientifico e la Fondazione Terzjus, emergono interessanti spunti sul vissuto dei 2.852 studenti dei corsi di Istruzione e formazione professionale della Regione, pari a tre quarti degli iscritti dell’anno 2024-25. Lo studio indaga i legami che i giovani coltivano nelle comunità di riferimento e le aspettative nei confronti degli adulti e della scuola.
Condividono pensieri intimi soprattutto con gli amici (89,1 per cento), ma anche a scuola (67,4) e in famiglia (64). La fiducia in sé stessi si fonda soprattutto sul sostegno familiare, mentre gli spazi di socialità più frequentati sono parchi, piazze, campetti e case di amici. In controtendenza rispetto a percezioni diffuse, le chat online non sono considerate luoghi di espressione autentica o di rispetto.
Ma se da un lato la rete di relazioni appare solida, dall’altro emerge la difficoltà a proiettarsi oltre il nucleo familiare e amicale: pochi dichiarano di impegnarsi nella comunità più ampia, che si tratti della scuola (32,6 per cento), dello sport (30,9), di associazioni (5) o della comunità religiosa (6). Anche nei contesti in cui si sentono liberi e rispettati, quasi la metà mostra atteggiamenti passivi, mentre i più grandi (oltre i 17 anni) tendono a essere più proattivi.
«La ricerca – sottolinea Luigi Bobba, presidente di Fondazione Terzjus – mette in evidenza una domanda forte dei giovani al mondo degli adulti: chiedono sostegno, ascolto, ma anche spazi, pure dentro la scuola, per mettersi alla prova, rafforzare la propria autonomia ed essere protagonisti nella comunità, vivendo la propria transizione all’età adulta e al lavoro in modo più consapevole. Esiste quindi sicuramente una potenzialità sottotraccia da trasformare in risorsa». Ai genitori i giovani chiedono soprattutto maggiore fiducia (63,8 per cento), ascolto (57,3), sostegno nei momenti difficili e libertà. Alla scuola domandano spazi creativi (70,6 per cento), sportivi (66,3) e di confronto (44,6), oltre a percorsi psicologico-relazionali (39,2).