«Diventare nonni è fra le più belle esperienze della vita. Ci si occupa dei nipoti con piacere, un ruolo che spesso supplisce alle carenze delle istituzioni che di famiglia parlano molto, ma per la famiglia fanno poco. La figura del nonno, tuttavia, è molto importante per i nipoti, dà l’idea della continuità e trasmette storia, valori e insegnamenti di vita. Nei sondaggi che anche quest’anno stiamo facendo emerge però l’amarezza di sentirsi trattare come “tappabuchi”, quasi obbligati a un servizio supplente, di mera vigilanza “obbligatoria”, che di fatto mette in secondo piano quel ruolo educativo svolto nella famiglia». Queste le parole di Giulio Fortuni, segretario generale Fnp Cisl Padova Rovigo, che aggiunge: «Una recente indagine della nostra organizzazione ci dice che poco più di un terzo dei nonni ha un nipote e un terzo ne ha due; sono impegnati sia singoli che in coppia in molte attività pro-famiglia. Si va dall’accompagnamento a scuola e ritorno, all’assistenza pomeridiana a casa, all’accompagnamento alle attività sportive e ricreative; dal preparare e somministrare pranzi o cene, all’assistenza in caso di malattia. Insomma, una assistenza portante (spesso indispensabile) sia per il tempo dedicato che per il risparmio prodotto a favore della famiglia. Ma cosa fa la società per i nonni, per gli anziani? Nulla! Anzi piuttosto che pensare a un vero sistema di assistenza, si sta pensando a loro come un business: la cosiddetta Silvereconomy, quell’insieme di prodotti, servizi e attività economiche che rispondono ai bisogni, alle abitudini e ai consumi della popolazione anziana, degli over 65. Questo segmento di mercato è in crescita e rappresenta un’importante opportunità di sviluppo economico, creando nuovi posti di lavoro e favorendo settori come la salute, la tecnologia, il turismo e l’assistenza. Il valore in Italia è stimato tra i 300 e i 400 miliardi di euro sul Pil, con una popolazione over 65 in costante aumento».
«Ci considerano come una nicchia di mercato da sfruttare – aggiunge il segretario generale Fnp Cisl – e non come nonni e anziani che producono servizio per la famiglia e per la comunità. Ricordiamo che un terzo degli anziani in salute fa volontariato nei comuni, nelle scuole, nelle associazioni sportive, nelle strutture di servizio e assistenza agli anziani. La società dovrebbe compensare il grande debito che ha con noi anziani con servizi per la non autosufficienza, iniziative per l’invecchiamento attivo e per combattere la solitudine, un vero e proprio dramma per tantissimi anziani del territorio patavino, soprattutto per gli ultraottantenni molti dei quali sono interessati proprio dalla questione della non autosufficienza, totale o parziale. Secondo un’indagine realizzata da Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp del Veneto gli over 80 che vivono soli sono circa 39mila (38.872). Il problema dei servizi per la non-autosufficienza è ben declinato dalle previsioni contenute nella legge numero 33 del 2023, detta “legge anziani”, che prevede l’assistenza a domicilio dell’anziano non autosufficiente. Peccato che, nonostante arrivi in Italia dopo 25 anni che i paesi europei simili al nostro la stanno applicando, da noi è rimasta sulla carta. Per questo come Fnp abbiamo aperto nelle nostre sedi Cisl un servizio di segretariato sociale per assistere i nostri anziani e indirizzarli ad adeguate soluzioni, ed è una battaglia di ogni giorno».