Vigonza si appresta a diventare per un fine settimana centro di confluenza di arte e impresa grazie alla prima edizione de L’impresa della bellezza, il festival promosso dall’associazione Sugarpulp con la direzione artistica di Silvia Gorgi e Matteo Strukul.
Sabato 11 e domenica 12 ottobre al teatro Quirino De Giorgio sono attesi volti locali e nazionali che incarnano il legame tra i due aspetti caratterizzanti sia le grandi personalità del passato sia il made in Italy di oggi. «Proveremo a esplorare l’idea di base secondo cui l’arte e la letteratura raccontino l’impresa, tante volte loro stessa conseguenza pratica – annuncia Matteo Strukul, che ricorda come il festival sia nato da una sua provocazione recepita dal vicesindaco di Vigonza Damiano Gottardello – Durante la presentazione del mio libro sulla morte di Andrea Palladio dissi, infatti, che sarebbe stato bello riconoscerlo padre dell’architettura veneta come già lo è di quella americana. Da questo auspicio, assieme alla Casa del made in Italy, io e Gottardello abbiamo avviato un percorso per cercare di nominarlo ambasciatore della bellezza della nostra Regione e, dopo una successiva conferenza ad aprile dedicata anche a Canaletto, siamo giunti a concepire la prima edizione del festival di Vigonza. Il legame tra arte e impresa, riscontrabile ad esempio nel Palladio grande architetto ma anche lapicida e direttore di cantiere, avrà così un respiro certamente più ampio».
Dal passato, dunque, si passerà a guardare come oggi quel connubio viva nelle storie di diversi beniamini del pubblico in vari campi lavorativi. «Inizieremo sabato alle 18 con Fulvio Marino, nato mugnaio e diventato prima mastro artigiano del pane e poi divulgatore tramite la scrittura e la partecipazione al programma Rai È sempre mezzogiorno! di Antonella Clerici, per poi proseguire alle 21 con il romanziere Francesco Vidotto impegnato a raccontare il rapporto tra l’uomo e l’ambiente della montagna», illustra Strukul.
Nella giornata successiva sarà, invece, il direttore artistico a salire per primo sul palco alle 16. «Parlerò del paesaggio veneto in Palladio e Giorgione, modellato tramite le ville del primo e le tele del secondo – spiega Strukul – Così, in una chiave interessante anche sotto un punto di vista turistico e imprenditoriale si può raccontare un territorio, che non sia solo quello veneziano». Dopo questo intervento – in cui verrà presentato anche il romanzo La congiura delle vipere scritto dallo stesso direttore – la domenica proseguirà con un’altra scrittrice, Alessia Gazzola, e poi Red Canzian. «Con la prima discuteremo di Costanza, la protagonista della sua trilogia ambientata a Verona e da cui è stata tratta una serie per la Rai. Analizzeremo anche la sua capacità di coinvolgere i lettori attraverso una sua presenza attiva sui social e un’attenzione nei loro confronti tale da riuscire a costruire una comunità di appassionati – spiega il direttore – Tra le tante attività di Red Canzian, invece, porremo l’attenzione su come partendo da suggestioni artistiche si possa arrivare a misurarsi con situazioni molto pragmatiche. Ne è un esempio la realizzazione, per il suo spettacolo Casanova Opera Pop, di tutte le calzature nel distretto del Brenta».
Proprio questa attività imprenditoriale caratterizzante i Comuni lungo il fiume – derivante dalla già trecentesca lega di mestiere veneziana – è un esempio per Strukul di una serie di successi imprenditoriali regionali con profonde radici storiche, prestati in un secondo momento alla letteratura per storie di successo. «Il tentativo degli incontri a Vigonza è proprio la valorizzazione e il racconto di queste storie poco conosciute in un percorso che ci auguriamo possa crescere negli anni. Il saper fare è alla base del territorio veneto ma anche di tutta Italia, il cui modello basato su bellezza e imprenditorialità spero possa venir raccontato sempre più in modo coordinato così da portare alla ribalta e alla valorizzazione turistica luoghi e storie poco note».
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